Il "sinistro" nome che accompagna il
Castello del Malconsiglio e in particolar modo il suo maggior salone, posto al secondo piano, deriva da quel fatto storico noto come "La congiura dei baroni".
La struttura difensiva ospitò la decisiva adunata dei signori del regno di Napoli, cospiratori contro Ferdinando I d'Aragona. Era il 1485 e signore di Miglionico era Girolamo Sanseverino, Principe di Bisignano. Nel tempo, tante brevi parentesi di più piccoli feudatari si annoverano sulla Terra di Miglionico e sul castello. Tra questi Ettore Fieramosca, che nel 1504 ottiene il titolo di conte di Miglionico da Ferdinando il Cattolico.
Il castello però, esisteva già da secoli e probabilmente, in una delle sue piante originarie, già da quel 1110 che costituisce la datazione del primo documento certo. Originariamente a pianta quadrangolare, merlato e ad un solo piano, con quattro torri cilindriche angolari (oggi solo tre, di cui due bilobate) vede in seguito l'aggiunta di torrioni quadrangolari e delle due cortine murarie che tendono a chiudere triangolarmente verso la piazza antistante, sull'attuale portale d'ingresso, il confine.
Del castello e del suo sistema difensivo, è riaffiorato un fossato a secco che proteggeva la zona d'ingresso, oltre ad ulteriori mura che si raccordavano a un'altra torre, la "settima" comprese le quadrangolari, oggi totalmente scomparsa.
Attraverso un percorso interattivo-multimediale, allestito nella famosa Sala del Malconsiglio, è possibile rivivere la "Congiura dei baroni", partecipando al banchetto a cui Re Ferrante - Ferdinando I d'Aragona - partecipò, invitato dai baroni del sud Italia.
Curiosità
- Recenti lavori di rifacimento dell'intera piazza antistante e della passeggiata che contorna il maniero, hanno portato alla luce sepolture indigene ed ellenistiche databili tra VII e IV sec. a.C., confermando l'antichità del sito.
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La vera "Sala del Malconsiglio" andò distrutta durante il sisma del 1857.
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Nelle mattine serene, dal Castello si scorgono il mare cristallino di Metaponto e le sempreverdi Conche.