Il
Castello di Laurenzana è un castello
di origine medievale che sorge isolato su una rupe, accanto alla Chiesa Madre del borgo, dominando dall’alto il centro abitato.
Le sue origini risalgono al
XII secolo, quando venne eretto dai
Normanni sui resti di una preesistente fortificazione longobarda, poi divenuta
eremo di monaci basiliani e infine
fortezza araba.
Viene menzionato ufficialmente per la prima volta
nel Duecento, in un
catalogus normanno, come una
struttura fortificata con scopi prevalentemente militari, come confermano la posizione sopraelevata e le torri circolari, che rendevano possibile scorgere con tempestività qualsiasi pericolo imminente.
Durante il dominio degli
Angioini, la roccaforte passò prima ad Annibaldo de Trasimundo, poi a Guglielmo de Tournespèe, per poi divenire residenza degli
Aragonesi.
A partire dal 1454, alla guida del maniero si alterarono diverse famiglie baronali, tra cui
gli Orsini e i Del Balzo. Nel 1483 diventò signore di Laurenzana
Raimondo Orsini Del Balzo, il quale diede inizio ad un rifacimento sostanziale del Castello, trasformandolo
da fortezza a palazzo baronale: fece erigere l’ala nord di fronte al sagrato della Chiesa Madre e nella corte interna al secondo piano fece innalzare un ordine di logge, seguendo il modello del Castello di Venosa (PZ).
Dopo il breve dominio degli Orsini Del Balzo, si avvicendarono
altre famiglie nobili: dal 1496 al 1550 i conti Poderico, ai quali seguirono i Loffredo, i conti Filangieri e i De Ruggiero. Nel 1606 il potere passò ai Gaetani D'Aragona che avviarono ulteriori trasformazioni, come l’eliminazione delle misure difensive, rendendo definitivamente il Castello un palazzo residenziale.
Nel
Settecento, la roccaforte subì l'ultima profonda ristrutturazione assumendo le forme odierne, guidata dai
duchi Quarti di Belgioioso che la abitarono fino ai primi decenni del Novecento, prima che venisse abbandonata del tutto con la conseguente perdita degli arredi e delle pregiate decorazioni interne.
Attualmente il Castello, adeguatamente restaurato, continua a sovrastare e proteggere dall’alto il borgo, conservando l’antico fascino medievale e alimentando le
leggende che lo avvolgono in un alone di mistero.
La
parte più antica della fortezza, che presenta una tipologia a corte, sembra essere l’ala sud-orientale che coincide con la parte più elevata della rupe. Qui potrete vedere ciò che rimane di una
costruzione a pianta quadrangolare, forse una torre longobarda o normanna, che doveva servire da rifugio in caso di assalti e da difesa della via d’accesso posta sul fianco meridionale.
Ancora oggi potrete osservare i
ruderi della cinta muraria, dotata di torri rotonde ed eretta durante la dominazione angioina a protezione dell’abitato, oltre a diversi elementi risalenti al periodo rinascimentale, presenti soprattutto sui portali.
Le
trasformazioni settecentesche sono visibili nel rivestimento in pietra e laterizio della facciata d’ingresso, accompagnata da archi a tutto sesto, e in diversi locali e relativi abbellimenti. Al centro del cortile, potrete ammirare un caratteristico
pozzo in calcare dalle linee barocche.
Curiosità
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Secondo una leggenda, il Castello fu costruito da Muettin del Merlo, un vassallo saraceno che arrivò a Laurenzana intorno all’XI secolo. Invidiando le fortezze degli altri vassalli della zona, Muettin desiderò edificare un maestoso castello sulla sommità della rupe, abitata da un ricco eremita che possedeva un tesoro immenso, sacro, che nessuno doveva toccare per non scatenare una terribile maledizione. Il saraceno, noncurante, si impossessò delle ricchezze e avviò i lavori di costruzione: ogni giorno, però, gli operai di Muettin, mossi da una forza soprannaturale, si uccidevano sulla tomba dell’eremita ed ogni notte la sua voce tormentava il saraceno, sussurrandogli “oggi un altro se ne è andato; alla fine il tuo castello dovrai fartelo da solo; sarà superbo e bello, ma da solo ci starai, finché ultimo morrai”. Rimasto solo e in preda alla follia, Muettin, completò la costruzione del castello, ma lo spirito dell’eremita continuò a tormentarlo, finché il saraceno non perse del tutto il senno, iniziando a correre disperatamente per il cortile, senza mai fermarsi, consumandosi a poco a poco e finendo per scomparire nel nulla.
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Secondo altre leggende, il Castello avrebbe avuto 365 stanze, una per ogni giorno dell’anno, e sarebbe abitato da una mezza dama che durante la notte si affaccia alle finestre per osservare il borgo addormentato.