Il
Castello medioevale di Monteodorisio occupa una posizione sopraelevata, privilegiata per la sorveglianza della valle del fiume Sinello.
Al suo interno ospita il Museo per l'economia tra l'antichità e rinascimento e, dal 2012, il Museo per l'Archeologia del Vastese, un tempo situato nel convento di Sant'Antonio del borgo di San Buono.
Edificato presumibilmente dai Normanni intorno all'anno 1000, il Castello di Monteodorisio appartenne successivamente a varie famiglie, tra le quali la famiglia D'Avalos, che cambiò gli interni e le torri angolari a scarpa, affinché il castello divenisse una residenza gentilizia, pur mantenendo i sotterranei medioevali adibiti a prigioni.
Dell'impianto originario, a pianta rettangolare, si conservano i lati nord ovest e sud-est, e 3 delle 4 torri di forma circolare a scarpa con finestre, orientate verso i 4 punti cardinali; nell'Ottocento, infatti, una parte del castello con un torrione è stata abbattuta per la costruzione del Palazzo comunale.
Per la realizzazione, sono state utilizzate pietre e ciottoli di origine fluviale, provenienti dal Sinello, miste ad argilla ed evidenti in particolar modo nelle torri. Tra le due torri si trova il corpo di fabbrica adibito a residenza, posto su due livelli fuori terra e un livello seminterrato che comunica con la parte restante dell'edificio tramite una botola nell'androne delle scale. La fascia sopra il cordolo nella torre settentrionale ha un motivo decorativo con mattoni disposti a spina di pesce di notevole pregio.
Curiosità
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Al posto del torrione abbattuto nell'Ottocento, oggi sorge la moderna Torre dell'acquedotto.
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Lungo via Muro Rotto è possibile osservare tracce di mura urbane con torre cilindrica a scarpa incastonata tra vecchie case e palazzi ottocenteschi.
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Il quartiere di Capo di Rocca custodisce tracce di una torre a base quadrata detta "Il Castelluccio", probabile punto di avvistamento nel periodo normanno.