Il
Castello di Roccabianca venne edificato da Pier Maria Rossi, un nobile condottiero della famiglia Rossi, tra il 1450 e il 1465, con una
duplicità funzionalità: una
funzione difensiva e una
funzione residenziale per l'amante Bianca Pellegrini.
Presenta una tipica
pianta quadrangolare, caratterizzata da possenti speroni angolari, dal podio a tronco di piramide e dagli spioventi che richiamano la funzione difensiva. Il
mastio a due livelli, con una forma a doppio dado, si trova nel cortile centrale su cui si ergono due torrioni. L'attuale edificio è anticipato da alcuni
resti della prima cinta muraria, spianata nel 1557, e da un
ponte levatoio. Al piano terra si trova un
portico d'onore con stemmi dipinti risalenti al XV secolo e all'interno del castello è possibile scorgere dei continui richiami all'amore tra i due giovani, come il
nespolo selvatico che rappresenta una
metafora dell'amor cortese.
Nella
sala di Griselda si trovano 24 affreschi ispirati alla
centesima novella del Decameron di Boccaccio, cioè la novella di Griselda da cui prende il nome la stanza. Gli affreschi originari si trovano al Castello Sforzesco di Milano e quelli oggi visibili nella rocca sono riproduzioni fedeli, eseguite alla fine del '900 dal pittore Gabriele Calzetti. Notevole lo stemma araldico situato nel porticato antistante la stanza, raffigurante una torre su cui poggia un falco pellegrino ai cui lati si trovano due bastoni da viandante e piccole borse appese.
La
sala Rangoni prende il nome dalla famiglia modenese che nel Cinquecento divenne proprietaria del castello ed è caratterizzata da decorazioni e stucchi risalenti ai secoli XVI e XVII. Fra questi, vi troviamo nella volta
conchiglie realizzate in stucco e una
Madonna col Bambino nella lunetta sopra la finestra, datata 1700. Sotto la famiglia Rangoni il castello visse il suo massimo splendore ed è per questo che la famiglia si occupò di arricchire le tante sale con affreschi e decorazioni, come la
Sala dei Quattro Elementi, ma anche la
Sala dei Paesaggi e la
Sala dei Feudi.
Il Castello ospita anche un museo, il
Museo della distilleria Faled, una distilleria del paese, dove è possibile fare una degustazione.
Nel sottotetto del castello si trova
un'acetaia con 60 botti per l'invecchiamento dell'aceto balsamico. La sala fu voluta dal Cavalier Mario Scaltriti, un appassionato della produzione di aceto e ultimo proprietario del castello.
Curiosità
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Pier Maria Rossi fece ridipingere l'intera rocca di bianco in onore della sua amata di nome Bianca.
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Il condottiero fece costruire anche un altro castello per l'amante: il Castello di Torrechiara.
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Dal Mastio, nei giorni più limpidi, si riesce a vedere il Torrazzo di Cremona, alto 112.10 metri: è il campanile in muratura più alto del mondo.