Descrizione
Fu cosi detta per il suo sito dove venne costruita,Valium militum ( espressione della bassa latinità che significa castello). È una vasta e armoniosa chiesa a tre navate, divise da una doppia fila di sette colonne di travertino.Oltre all´altare maggiore posto al centro di un vasto presbiterio di forma rettangolare sopraelevato di oltre un metro sul piano della chiesa vi sono altri sette altari nelle navi minori,addossati a pesanti cornici di fabbrica e stucco che mal si intonano con lo stile severo della chiesa. Dietro l´altare maggiore, in un semicerchio che si apre nella parete abdicale, vi è un corpo di legno, ricordo dello scomparso Capitolo Paladino, con trono sormontato da baldacchino, pure in legno, dove sedeva il Cappellano Maggiore e l´Arcivescovo in Santa Visita ( e non il Re). Le due lunghe bancate addossate al muro ai lati del presbiterio, dove ora vanno a sedersi alla rifusa gli uomini, erano i posti riservati alle autorità Provinciali, Baronali e Comunali, quando Montefusco era capoluogo di Provincia ( e quando le autorità andavano in Chiesa).
All´inizio della nave di destra ( di chi guarda l´altare maggiore) subito dopo l´ingresso si scende in una piccola cappella, riccamente decorata a stucco e con affreschi settecenteschi alle pareti, dove è il Sacro Fonte Battesimale: una grande coppa di marmo sostenuta da un troncone di colonna scanalata di classica fattura. In fondo alla stessa nave,ai piedi della breve gradinata che porta al presbiterio, si apre la cappella della Santa Spina, separata dalla chiesa da una artistica invetriata: in essa vi è un ricco altare di marmo, fatto costruire dal Comune di Montefusco nel 1886, sul quale, al di sopra del Tabernacolo, si apre nel muro un reliquiario a custodia dove si conserva la Santa Reliquia.
La forma attuale della Chiesa è del 1700 se si eccettua l´apparato interno. L´antica chiesa medioevale, restaurata da Ferdinando 1° d´Aragona, rimase atterrata nel terremoto del 5 giugno 1688: essa non piaceva troppo al Cardinale Orsini che la trovava deforme e irregolare. Aveva la stessa forma allungata che presenta oggi, con tre navate divise da 14 colonne, ma l´altare maggiore ed il coro erano situati sulla parete dove attualmente si apre la porta maggiore; l´ingresso principale era sulla Piazza, a mezzogiorno: quindi la facciata era quanto di più disarmonico e irregolare si potesse immaginare. Dopo i danni del terremoto l´arcivescovo Orsini, in diversi minuziosi decreti spediti al clero di S.Giovanni, curò che la chiesa si ricostruisse in modo più razionale e armonico ( forma attuale). Tra l´altro prescrisse che non vi fossero più di sette altari cioè il maggiore e tre per parete nelle navi minori. L´altare maggiore fu costruito col davanti rivolto al coro e il di dietro alla porta maggiore. La chiesa venne consacrata dall´Eminentissimo Orsini il 13 giugno del 1700; nei giorni seguenti, 14,15 e 16 furono consacrati i 6 altari minori della Chiesa e quello della Congregazione del S.S. Rosario. Il nuovo campanile non si era nemmeno iniziato a costruire quando fu consacrata la chiesa.
Tutti gli sforzi finanziari erano stati rivolti alla chiesa e passarono parecchi anni prima che la torre campanaria fosse completata. Nel 1716 si era a metà dell´opera e il pubblico orologio era sistemato sul fronte di un attiguo palazzo e l´università pagava 20 carlini annui per l´appoggio.