Registrati
Accedi
Arte e Cultura
Enogastronomia
Natura
Relax e divertimento
Religione
Storia
Tradizione
home
format_list_bulleted
Cosa fare
restaurant
Mangiare
event
Eventi
store
Artigiani
directions_bus
Trasporti
Esperienze
hotel
Dormire
Prodotti tipici
format_list_bulleted

Chiesa di San Vito e Sacra Roccia di San Vito a Calimera

Santuari, Chiese e Monumenti
Preferito
Chiesa di San Vito e Sacra Roccia di San Vito
Indirizzo
CALIMERA (LE)
Strada vicinale Coppo
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
La Chiesa di San Vito, situata dove un tempo iniziava il Bosco di Calimera, fu edificata molto probabilmente nel corso del XV secolo, visto che viene citata per la prima volta in un atto notarile del 1468.  

In origine, l’edificio aveva tre porte e all'interno si trovavano tre altari, di cui il più grande in pietra era sormontato da una cupola affrescata. Facevano parte della Chiesa anche diversi terreni di ulivi coltivati dal custode, che aveva il compito di occuparsi della raccolta e della molitura delle olive e di dividere i ricavati col parroco.  

All'inizio del XIX secolo, visto lo stato di povertà in cui versava, la chiesa e i suoi appezzamenti di terra passarono sotto il controllo della Parrocchia di Depressa fino al 1993, quando la cappella fu riconsegnata a Calimera e alla Parrocchia di San Brizio che venne incaricata di garantirne la cura e la manutenzione. 

Diversi furono i lavori di restauro e miglioramento intrapresi nel corso del tempo a spese del popolo calimerese, così come si evince dalle iscrizioni presenti all’interno della chiesa: sull'architrave del portale è scritto “Vinculum perfectionis Charitas 1684”, sul pavimento si legge “Cav. Rocco Gabrieli ricostruì 1927” e sulla controfacciata è riportata la scritta “Restaurata dal popolo di Calimera II aprile 1966”. 

All’interno della Chiesa, a cui oggi si accede da un’unica porta d’ingresso, potrete vedere al centro del pavimento, in un’autentica commistione tra sacro e profano, un megalite calcareo di età precristiana – noto come “men-an-tol” o Sacra Roccia di San Vito – che presenta i resti di un affresco raffigurante il santo, realizzato per cancellare ogni traccia pagana, e un foro nel mezzo, attraverso cui, secondo la tradizione, bisogna passare durante il Lunedì dell’Angelo per purificarsi o come rito propiziatorio di fertilità, benessere e per la guarigione da malattie fisiche.  

Tale rito trae origine dall’antico culto della Grande Dea Madre, rappresentata da una figura femminile divina, simbolo della fertilità della terra, che veniva praticato nell'età neolitica quando la vita era basata sull'agricoltura e la caccia e quindi sulla fecondità della terra e degli animali. 

Dopo il rito – a testimonianza della perfetta simbiosi tra paganesimo, cultura tradizionale e religione – gli abitanti di Calimera si esibiscono in canti in dialetto griko, accompagnati dalle danze tipiche della Grecia Salentina, le "pizziche", scandite dal suono dei tamburelli. 

Curiosità 

  • Secondo una leggenda, la costruzione della chiesa attorno alla pietra forata si deve ad un cacciatore, il quale, persosi nel bosco, si rivolse a San Vito affinché lo proteggesse dall’attacco dei lupi feroci, promettendogli l’edificazione di una cappella in suo onore se fosse riuscito a salvarsi.  

  • In base ad un'altra leggenda, un contadino di nome Vito, mentre si trovava nel bosco intento a raccogliere della legna, udì una voce che proveniva da una pietra che gli disse di essere San Vito e gli chiese di costruire una chiesa in suo onore. Il contadino fece come gli era stato detto e, una volta edificata la chiesa, vi trasportò all'interno la pietra miracolosa

  • Si narra che la pietra in origine si trovasse al centro di Calimera e che gli abitanti del vicino paese di Martano cercarono di rubarla, trasportandola di notte su un carro trainato da buoi. La pietra, però, grazie al proprio potere divino, si fece pesante e impedì ai ladri di riuscire nell’impresa, venendo abbandonata al confine del borgo. In quello stesso punto, poi, attorno alla roccia forata fu costruita la chiesa di San Vito che mostra come gli antichi riti e culti pagani sono stati assorbiti e rielaborati dalla cultura cristiana.

  • In nessuno degli atti notarili in cui viene descritta la cappella si fa menzione della pietra forata, il che risponde al tentativo di eliminare ogni traccia dell’antico culto pagano di cui la pietra è un simbolo.  

Borghi vicini a Calimera (LE)
In primo piano
Festa patronale e Fiera di San Nicola di Myra
Feste
MAG
07
location_on ARADEO (LE)
Festa patronale di San Brizio
Feste
LUG
28
location_on CALIMERA (LE)