La
Chiesa di Santa Caterina è la chiesa parrocchiale di Abbasanta e si trova nel suo centro storico.
Menzionata per la prima volta in una nota delle
Rationes Decimarum Sardiniae (i registri delle decime) risalente al
XII secolo, l’attuale struttura in stile rinascimentale fu eretta nell’
Ottocento, al posto di una preesistente cappella
cinquecentesca in stile gotico-catalano, a sua volta edificata sopra le rovine di un nuraghe.
Venne costruita su iniziativa del
rettore Paolo Ponti, grazie ai risparmi messi da parte dal precedente parroco, alle offerte dei fedeli e ai generosi contributi di figure illustri, del Comune e del Governo. Le sue spoglie mortali si trovano oggi nella Cappella della Madonna di Bonaria, nella parte destra dell'edificio.
All’esterno della Chiesa, potrete ammirarne la
facciata costituita da un massiccio zoccolo basaltico, accompagnato ai lati da due coppie di paraste e al centro da due coppie di semicolonne in stile ionico. Nella parte superiore potrete vedere una grande lunetta con vetri policromi che illuminano l’interno dell’edificio. Accanto sorge il
campanile che inizialmente aveva la particolare forma “a cipolla”, tipica dell’oristanese, e che negli anni Sessanta fu sostituito da quello attuale.
Alla struttura si accede tramite un
portale centrale, preceduto da due ampi gradini semicircolari in basalto e sovrastato da una cornice modanata sostenuta da due mensole laterali.
All’interno della Chiesa, a croce latina con un’unica navata, sono da vedere, oltre la magnifica abside del presbiterio e l’ampio coro con le due sacrestie adiacenti, anche le
sei splendide cappelle laterali, tre su ogni lato, tra cui in particolare l’antica cappella del Crocefisso, riportata alla luce durante gli interventi di ristrutturazione del 1970, che sporge su un piccolo cortile che conduce al campanile.
Guardando verso il bellissimo
altare centrale preceduto da una serie di gradini in marmo, potrete ammirare la preziosa
statua di Santa Caterina in legno bagnato e oro zecchino, risalente al Cinquecento.
Curiosità
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Gli interni della Chiesa riprendono lo stile della Cattedrale di Oristano.
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L’intitolazione della Chiesa a Santa Caterina d'Alessandria si deve probabilmente ai condannati ai lavori in miniera, mandati sull’isola nel periodo delle persecuzioni cristiane.
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Secondo la tradizione, Santa Caterina – patrona di sarte, studenti, filosofi, mugnai, ceramisti, donne in allattamento, operatori dell'industria cartaria e cartotecnica – era una giovane cristiana di famiglia nobile, bella e istruita, che fu martirizzata con la decapitazione nel 305 ad Alessandria d’Egitto, all’epoca di Massenzio, in seguito al rifiuto di convertirsi al paganesimo. Si narra che dalla ferita fuoriuscì abbondante latte, ultima testimonianza della sua innocenza, e che gli angeli trasportarono il suo corpo sul monte Sinai per seppellirlo.