La
Chiesa di Santa Maria ad Nives è la Chiesa parrocchiale di Osoppo sin dal 1808.
Fu costruita nel
Cinquecento, al posto di una preesistente chiesetta duecentesca facente parte di un monastero e conosciuta come Santa Maria delle Candele, e nel corso del
Seicento furono aggiunti il campanile e il fonte battesimale. Fu riconsacrata il 29 agosto
1745 dal patriarca di Aquileia, Daniele Delfino, quando venne intitolata alla Madonna della Neve.
L’edificio rimase gravemente danneggiato dal terremoto del Friuli del 1976 e fu interessato da complessi interventi di restauro, durati per quindici anni e conclusi nel
1991, quando la pieve poté essere riconsacrata e riaperta ai fedeli.
Esternamente la Chiesa, a tre navate, presenta uno
stile architettonico particolarmente semplice, dai tratti vagamente gotici, con una facciata caratterizzata da aperture a sesto acuto e due falde affiancate da cuspidi. Guardando il prospetto meridionale potrete osservare il portale d’ingresso principale in pietra, incorniciato da un timpano spezzato, i due portali posti ai lati, anch’essi con cornice lapidea, e in alto un grande rosone centrale.
All’interno dell’edificio, diviso in quattro arcate da pilastri di forma quadrata, sono custodite opere d’arte di grande valore storico e artistico, come le
due magnifiche statue dedicate a San Pietro e a San Rocco, poste sull’altare maggiore che risale alla metà del XVIII secolo, e la
lastra tombale della Santa patrona di Osoppo, Santa Colomba, che, secondo quando riportato dall’epitaffio latino inciso sulla lapide, visse novant’anni e fu sepolta nel borgo il 6 agosto 524. Da vedere è anche la Cappella in cui è conservata una
reliquia della Santa.
Volgendo lo sguardo in alto, potrete vedere il magnifico
soffitto della navata centrale, con ripartizioni a vela e travi di legno a vista, mentre in basso troverete una
pavimentazione in terrazzo alla veneziana con fasce che delimitano la corsia centrale.
Nelle Cappelle delle navate laterali e sulle pareti, poi, potrete ammirare diversi dipinti, come la
splendida tela con la Madonna con Bambino e i Santi Giovanni Battista, Osvaldo e Bartolomeo, dipinta da Francesco Fontebasso nel Settecento, e la
preziosa pala d'altare del XV secolo realizzata da Martino da Udine, conosciuto come Pellegrino da San Daniele, e raffigurante una Madonna con Bambino in trono insieme a dei Santi, originariamente collocata nella distrutta Chiesa di San Pietro in Monte.
Interessanti sono anche il quadro che ritrae la
Madonna col Bambino assieme ai Santi Rocco e Pietro, con uno scorcio del Forte, realizzato nella seconda metà del Cinquecento dall’artista veneto Pomponio Amalteo; la settecentesca pala raffigurante le
Anime del Purgatorio del pittore locale Biagio Cestari; e il
ciclo di affreschi di Domenico Fabris della metà dell’Ottocento, come quelli che rappresentano la Via Crucis e Sant'Antonio. Di questo pittore era anche l’affresco con l'Apoteosi di Santa Colomba che era posto nel soffitto della Chiesa e che è stato danneggiato irreparabilmente dal terremoto.
Curiosità
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Anticamente la pieve del borgo era la Chiesa di San Pietro Apostolo, sita sul Colle di Osoppo, nei pressi del Forte, ormai completamente distrutta.
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Santa Colomba visse ad Osoppo tra il V e il VI secolo. Secondo un’antica leggenda, la giovane, una laica particolarmente devota, sarebbe stata consacrata a Dio e sarebbe fuggita da Aquileia in seguito all’invasione dei barbari, giungendo nel borgo dove trovò riparo in un’angusta grotta scavata nella roccia, ancora oggi visitabile, situata sul fianco orientale del Colle di Osoppo, vicino al luogo ove sorgeva la Cappella a Lei dedicata.