La
Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, così come la vediamo oggi, è il risultato di modifiche di un'antica chiesa romanica di piccole dimensioni, come attestano i resti degli affreschi risalenti all'XI secolo.
E' plausibile pensare che nei primi decenni del Cinquecento, la navata centrale venne ampliata e coperta con volte a crociera per sostituire l'
originario soffitto in legno; successivamente furono aggiunte le navate laterali. Osservando la Chiesa oggi, possiamo vedere infatti le tre navate separate da una fila di
colonne in stile corinzio che sorreggono, da un lato delle arcate a tutto sesto e dall’altro lato degli archi di altezza inferiore.
Dei resti della chiesa romanica preesistente rimane ben poco, se non piccoli pezzi della muratura che formava le pareti laterali esterne. Ciò che cattura l'attenzione, però, sono i
frammenti degli affreschi databili all'inizio dell'anno Mille, che erano a decoro della navata centrale e unica della chiesa preesistente: una testa, tre busti, un volto e un braccio, che si trovano in quella che oggi è la sacrestia. Volgendo lo sguardo alla destra della facciata potrete notare i resti di un antico affresco rappresentante San Francesco, risalente al XIII secolo, considerato la
più antica iconografia del santo presente in Piemonte. A causa di una peste che dilagò nel 1600, le mura della chiesa furono intonacate, andando a coprire per lunghissimi anni le decorazioni della stessa; solo nel 1913 vennero nuovamente alla luce, tra cui anche affreschi del Cinquecento. Questo ciclo di opere venne restaurato dal 2006 al 2008 ed è oggi ammirabile nelle prime due campate della navata di destra, entrando in chiesa. Nella
prima campata vi è raffigurata a destra una scena di San Martino e il povero, immersi in un paesaggio, e a destra una torre rinascimentale; al centro troviamo il Cristo benedicente tra due icone quasi identiche di San Giorgio; a sinistra vediamo San Giorgio a cavallo.
Nella
seconda campata possiamo osservare due riquadri: uno raffigurante la Madonna in trono con il Bambino e quattro sante, sovrastate da un drappo dipinto; nell'altro è rappresentato per tre volte il Cristo benedicente, emblema della trinità, alla quale si allude anche attraverso la ripetizione dell'icona del Cristo.
All'interno della Chiesa sono inoltre presenti delle lunette con i profeti, San Giorgio e San Battista, ma totalmente illeggibili; un altro affresco decisamente degno di nota e databile al Cinquecento si trova nella lunetta che sovrasta l'entrata di destra, il quale rappresenta il "
Miracolo dell'impiccato", riferito a San Giacomo di Compostela. Probabilmente commissionato per un pericolo scampato, il dipinto è opera di Giovanni Mauro da Vogogna.
Curiosità
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San Giorgio è il Santo Patrono di Varzo, festeggiato ogni anno il 23 aprile e la domenica successiva, quando la statua del Santo viene trasportata in spalla dai coscritti che sono diventati maggiorenni quell'anno.
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Secondo una leggenda, San Giorgio - che era un soldato romano originario dell'Asia Minore - protesse i pascoli del Veglia dai Vallesani invasori. Pare che presso le due cappelle dove avvenne lo scontro - la cappella di Maulone e la cappella del Cropallo - siano ancora visibili le impronte degli zoccoli del suo cavallo.
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A San Giorgio sono intitolate numerose chiese in Ossola, la cui collocazione strategica fa supporre che fossero dei siti militari longobardi e successivamente franchi, popoli molto devoti a questo santo.