Situato in un bellissimo palathu di granito un tempo della grande famiglia Lai, il
Museo del Fiore Sardo è dedicato al prodotto gastronomico più antico e rinomato della pastorizia sarda e gavoese: il
Fiore Sardo DOP.
Il percorso museale
si snoda su 4 piani tra installazioni, fotografie, video e strumenti per la creazione delle forme di formaggio, che conducono il visitatore alla scoperta di questo
prodotto tipico dalla storia millenaria, depositario della cultura locale.
Curiosità
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Al Fiore sardo va il merito di aver generato la ricchezza di Gavoi. Grazie alla lungimiranza dei commercianti del borgo, che capirono subito l'importanza della standardizzazione nel mercato, nacquero le prime forme a campana in alluminio, tutte uguali, atte a contenere il formaggio prodotto.
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I zillonarjos, commercianti d'orbace (tessuto di lana tipico sardo), divennero proprietari terrieri e grossisti di formaggio. Lo mandavano a Lecce e a Genova, dove veniva utilizzato per condire la pasta. Da lì, mediante immigrati liguri e pugliesi, venivano spediti in America vagoni di pecorino.