Il
Museo della Civiltà contadina ed artigiana è adibito all'interno di uno dei palazzi più importanti del comune di Serrastretta, l'
ottocentesco Palazzo Pingitore, in cui potrete trovare un allestimento permanente che espone gli antichi attrezzi da lavoro, di uso quotidiano dei serrastrettesi, attraverso cui si ricostruiscono le attività del passato.
Gli interni del Museo custodiscono delle
fedeli riproduzioni degli angoli di casa ma anche di
ambienti lavorativi di contadini e artigiani che hanno mantenuto invariate le loro tradizioni e abitudini per secoli. Il Museo si sviluppa seguendo un iter ben preciso: le
due stanze iniziali sono dedicate alla
realizzazione della sedia tipica locale e agli strumenti utili per la produzione, tuttora gelosamente custoditi dagli artigiani.
Nella
prima stanza si svolge la dimostrazione della
realizzazione della struttura della sedia e vi si conserva il cosiddetto
"Vancu", un tronco di legno rettangolare basato su quattro piedi su cui si poggiava l'artigiano per lavorare il legno, riuscendolo a bloccare anche con i piedi.
Nella
seconda stanza potrete osservare l'
antica tecnica dell'impagliatura, che segue la costruzione della sedia. Questa parte della lavorazione era di competenza prettamente femminile, infatti spettava alle famose "
mbudatrici", che con la loro maestria intrecciavano la
"vuda" o la
"paglia di fiume", seguendo due linee: l'impagliatura intrecciata o l'impagliatura simpia.
La
stanza del falegname e del barillaio custodisce gli strumenti tipici del falegname, quale il banco da lavoro e il tornio, a cui segue la
stanza dedicata alla bottega del vino.
Proseguendo lungo le sale del Museo, vi imbatterete nella
stanza dedicata agli ambienti contadini in cui potrete vedere i "
casciuni", ovvero dei cassetti in cui si riponevano gli alimenti, ma anche particolari strumenti utili a separare la castagna dalla buccia, vale a dire la macchina delle castagne che serviva per farle seccare; "
a quarta", cioè una cesta in cui venivano sbattute le castagne; e "
u zuccu", ovvero un ceppo di legno su cui si scuotevano le castagne contenute in un sacco. Appesi alle pareti della stanza vi sono poi l'aratro e le campane dei buoi.
La visita al Museo termina con le ultime due stanze: la
stanza della lavorazione della ginestra e la
stanza della sarta, in cui vengono esposte delle belle bambole realizzate con le fasce dei bambini piccoli cucite a mano.
Curiosità
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A Serrastretta vive ancora l'unico artigiano in grado di realizzare la tipica sedia interamente a mano senza l'aiuto di alcun strumento: lui è Mastru Cicciu.
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La sedia 13 è una delle più famose sedie serrastrettese e il suo nome deriva dalla posizione che ricopriva nel catalogo della Cooperativa dei Sediari. Era appunto la tredicesima sedia nelle pagine del Catalogo, a cui seguiva la sua variante 13 bis che si caratterizzava per i bastoncini rotondi della sua spalliera.
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La "vuda" o "paglia di fiume" è un'erba palustre molto tagliente che bisognava inumidire prima di lavorarla.