Il
complesso dei ponti tibetani, a cui si arriva attraverso un percorso che si sviluppa ai margini del Fosso Arenazzo, nei pressi del centro storico, si trova tra le vette di Sasso di Castalda e rappresenta l’attrazione più adrenalinica del borgo.
Si tratta di
due ponti lunghi 95 e 300 metri, in campata unica, realizzati con funi metalliche e gradini per il camminamento: il ponte più corto, noto come
Ponte Petracca, si trova a circa
30 metri di altezza e congiunge al versante opposto, nel punto dove potrete osservare formazioni geologiche particolarmente interessanti; invece quello più lungo, adatto ai più temerari e chiamato
Ponte alla Luna, è sospeso a
102 metri di altezza sopra il torrente che scorre nella vallata sottostante.
Mentre attraverserete questo secondo ponte, adeguatamente imbracati e in fila indiana, potrete ammirare intorno a voi i
bellissimi paesaggi che si stagliano tra cielo e terra, provando
emozioni irripetibili e
adrenalina pura, immersi in uno scenario che ispira magia.
Alla fine del ponte, arriverete sull'altra sponda, dove ad accogliervi ci sarà uno
sky-walk in vetro su cui potrete riprendere fiato e, voltandovi indietro, rendervi conto della straordinaria impresa appena compiuta.
Poco distanti troverete i ruderi del Castello
e dell’antica torre di avvistamento, con un
belvedere con binocolo ruotante a 360 gradi, da dove potrete godere di una vista mozzafiato sul borgo, la valle e le montagne circostanti, prima di ritornare verso il centro del paese percorrendo le caratteristiche scalinate in pietra.
La durata totale del percorso per arrivare ai due ponti tibetani e attraversarli è di
circa 1 ora e mezza.
Sono consigliati un
abbigliamento sportivo e delle
calzature idonee all’attività sportiva (da trekking o da ginnastica).
Curiosità
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Il Ponte alla Luna è uno dei ponti tibetani più lunghi d’Italia, il secondo della Basilicata dopo quello di Castelsaraceno (PZ). Il suo nome è un omaggio all’ingegnere Rocco Petrone, originario del borgo, per l’importante ruolo svolto nel programma Apollo 11 e il notevole contributo dato alla prima missione dell’uomo sulla luna.
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L’idea di costruire i due ponti prese vita nel 2006, quando in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino fu creato un ponte tibetano sul Po, che alla fine dei giochi fu rimosso. Da allora, il progetto è stato studiato da professori illustri ed esperti, fino alla realizzazione dell’opera nell’aprile 2017.
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Nelle vicinanze sono stati installati anche ponti tibetani sportivi ad un’unica fune, senza gradini di appoggio, ed alcune vie ferrate.