Il
sito archeologico di Falerii Novi risale al 214 a.C., quando il popolo dei Faleci, dopo aver combattuto tante battaglie con Roma per cercare di mantenere la loro autonomia, venne deportato in una porzione di terra pianeggiante. Fu allora che i Romani, sfruttando il popolo deportato, ordinarono la costruzione di una nuova città, Falerii Novi, dopo essersi resi conto che la nuova porzione di abitato era situata in una posizione strategica, non lontana da Roma, che attraversando la
via Amerina conduceva fino all'Adriatico.
Falerii Novi, ubicato a metà strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana, è oggi un
sito archeologico di grande importanza
tuttora visibile nel suo tessuto originario. Della città si conosce ben poco, sappiamo solo che la sua estensione contava circa 2108 metri, ma possiamo oggi ammirare la sua
imponente cinta muraria che delimita la sua forma approssimativamente triangolare. Le mura, alte dai 6 fino ai 15 metri, sono costituite da giganti blocchi di tufo rosso di forma quadrata e intervallate da otto porte di servizio e da una porta monumentale, detta
Porta di Giove o Arco di Giove. Le mura erano distanziate da
80 torri quadrate, che si distanziavano l'un l'altra di circa 30 metri, di cui oggi ne restano solo la metà. La porta di Giove è il
primo esemplare di architettura etrusca nel territorio falisco ed è caratterizzata da una testa del Dio Giove, da cui prende il nome, nella chiave di volta dell'arco. Oltre a questa porta, merita una menzione anche la
Porta di Bove, situata nella parte meridionale di tutto il perimetro della città, caratteristica per avere il
concio superiore a forma di testa di bue. La città pertanto si presentava totalmente recintata e coperta e ancora oggi si possono notare
costruzioni di origine etrusco-falisca che si intersecano con altre di tipo romano e medievale.
Al suo interno, la città conserva dei tesori rimasti intatti durante il corso dei secoli: fra questi, la
duecentesca Abbazia di Santa Maria di Falerii costruita dai monaci cistercensi, ovvero monaci bianchi che partirono dalla Francia e, arrivando a Falerii Novi, trovarono una zona ideale per costruire una chiesa, anche grazie al materiale edilizio facilmente reperibile nel territorio stesso. La chiesa, costruita in
stile romanico, venne abbandonata nel 1798 dopo aver subito ingenti danni durante le battaglie tra Francesi e Borboni. La facciata è caratterizzata da un maestoso rosone e da un
portale in stile cosmatesco. Al suo interno, la chiesa si struttura su tre navate divise da colonne in stile dorico sormontate da capiteli corinzi.
Inoltre, è possibile vedere le rovine di un Anfiteatro e la via Amerina, ancora percorribile fino alla zona di Nepi in cui si trovano
numerose tombe etrusche, ma anche resti di un edificio pubblico nei pressi del foro della città.
Curiosità
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Il sito archeologico è divenuto importante oggetto di studio per tre importanti università: l'Università di Viterbo, l'Università di Ghent in Belgio e l'Università di Cambridge.
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Il sito di Falerii Novi è l'unico al mondo circondato da mura al cui interno si trova un'abbazia cistercense.
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La città di Falerii Novi fu contesa a lungo tra il comune di Fabrica di Roma e Civita Castellana e per risolvere il problema si ricorse alla Provvidenza: gli abitanti portarono una vacca fuori dalle mura e fecero scegliere all'animale quale direzione prendere. La vacca andò verso Fabrica decretando così la vittoria, nel caso opposto avrebbe vinto Civita Castellana.
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La nuova Civita Castellana (VT) è sorta sulle rovine di Falerii.
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La Via Amerina era il percorso più breve tra Roma e l'Umbria. Il nome della via, infatti, si deve all'antica città a cui conduceva: Ameria, l'odierna Amelia, in Umbria.
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Durante il solstizio d'estate avviene un fatto davvero sorprendente: i raggi del sole attraversano una monofora dell'abside centrale della Chiesa e proiettano una colomba che si innalza verso le pareti. Il fenomeno crea così tanto stupore che ogni anno visitatori e turisti si recano nel luogo per assistere al fenomeno, arrivando alle 5 del mattino per godersi in tempo questo incredibile gioco di luci.