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...Alla coinvolgente atmosfera del Carnevale che si respira per le strade, colme di festoni e coriandoli, che invoglia tutti a lasciarsi alle spalle il grigiore invernale per dedicarsi al divertimento, si affianca un eguale fervore all’interno delle abitazioni in nessuna delle quali mancano le pietanze tipiche di questi giorni: maccheroni con il sugo, chiacchiere, pignolata, etc.
Tutte le generazioni vengono coinvolte: ai bambini è riservato "il Carnevalino in piazza" con musica, giochi e animazione di ogni tipo; agli anziani, il giovedì grasso, viene dedicata una festa danzante; per tutti un momento di grande divertimento è rappresentato dalle note e partecipate sfilate dei carri allegorici e gruppi mascherati.
L’allegro serpentone colorato, da mezzo secolo, mette in scena, per le vie principali di San Piero Patti, un vero e proprio spettacolo che annovera opere d’arte in cartapesta – realizzate con lungo ed accurato impegno dai sampietrini amanti ed esperti di questa tecnica - impreziosite da un tripudio di costumi carnascialeschi sapientemente realizzati dalle mani esperte delle sarte locali apprezzate sia per l’eccellente fattura che per la creatività dei manufatti artigianali realizzati appositamente per l’occasione.
Le due sfilate vengono precedute ed accompagnate dalle serate danzanti in maschera (organizzate in sedi private) che hanno inizio il giovedì grasso e proseguono fino al martedì per concludersi poi con il “Carnevalone” del sabato sera.
L’usanza di organizzare, ancora a giorni nostri, queste serate è figlia di antiche tradizioni sampietrine: in passato, infatti, i festeggiamenti del Carnevale avvenivano principalmente presso abitazioni private nelle quali si organizzavano, per l’appunto, balli in maschera. La peculiarità, oramai scomparsa, risiedeva nella presenza del “Bastuneri”: un accompagnatore che fungeva da “garante” dell’identità delle maschere che, partecipando alle feste completamente travestite, non scoprivano così mai il loro volto. Il particolare nome attribuito a questa figura è conseguenza del fatto che il “Bastuneri”, dati i lunghi tragitti notturni che lo portavano ad accompagnare le maschere anche nelle contrade limitrofe, portava sempre con sé, a protezione, un bastone per difendersi, soprattutto, dalla possibile presenza di animali.