"Ju Catenacce" è una festa nuziale popolare che si celebra il 14 Agosto di ogni anno.
Si tratta di una rievocazione del matrimonio rituale di una volta, che secondo la tradizione antica vedeva il corteo nuziale attraversare il borgo assieme alla sposa, accompagnandola prima in chiesa e subito dopo nella casa del neo-sposo
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Il nome della festa, "ju catenacce", significa "catenaccio" e deriva dal fatto che il corteo nuziale, osservato dall'alto, va a formare una sorta di catenaccio.
L'abito femminile tradizionale è coloratissimo, caratterizzato da ampie gonne a balze, coperto da grembiuli e corpetti neri dalle maniche vaporose strette sui polsi e da cappelli che richiamano il gusto orientale. A rendere ancora più affascinante la donna, gioielli antichi come collane, ciondoli, orecchini, spille, anelli. Il costume tradizionale dell'uomo è stato invece sostituito con il tight.
Al termine del matrimonio e della lunga sfilata nelle vie del paese, la festa si conclude nella piazza principale del borgo, dove si balla la quadriglia e si degustano i dolci di Scanno.
Curiosità
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Il matrimonio rituale di Scanno è stato descritto da pittori, fotografi, studiosi, scrittori. Il primo a scriverne fu Romualdo Parente di Scanno che, nel 1765, descrisse con dovizia di particolari le nozze di due giovani scannesi nel poema in dialetto "Zu matremuónie a z'euse" (trad. "Il matrimonio secondo l'uso"). Il piccolo poema parte dal fidanzamento, per poi raccontare la serenata, la preparazione delle nozze, e molti altri rituali, fino ai canti notturni durante la prima notte di nozze.
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Gabriele d'Annunzio fu fotografato nel 1896 mentre partecipava ad un matrimonio a Scanno, nella Chiesa della Madonna della Valle di Scanno.
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