Facciamo uso di cookie per assicurarci che ilborghista.it funzioni meglio per te. Utilizzando il nostro sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi di più
...Polo artistico mantovano di assoluto interesse che merita di essere adeguatamente illustrato è senza dubbio il Palazzo Te, villa suburbana consacrata ai piaceri e allo svago, che l’architetto Giulio Romano chiamato da Roma in quanto erede del maestro Raffaello, realizza per il Marchese Federico II Gonzaga tra il 1525 e il 1535, su ispirazione delle antiche ville romane. La villa rappresenta un modello esemplare dello stile manierista primitivo in architettura e uno straordinario esempio di pittura del Cinquecento italiano. Il nome del palazzo deriverebbe da quello del luogo dove è stato costruito: l’isola del Tejeto, abbreviato in Te, dove i Gonzaga tenevano le scuderie ducali per l’allevamento dei famosi purosangue addestrati per i campi di battaglia e per i tornei. L’interno contrasta con il sobrio esterno per un ciclo di affreschi molto coinvolgenti, ispirati alle favole mitologiche di Ovidio e Apuleio, frutto della fantasia geniale di Giulio Romano.Continua a leggere