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BENVENUTI A CETRARO, IL BORGO DEGLI AGRUMI E DEI PIPARIELLI!
Cetraro è un borgo calabro della provincia di Cosenza di 9.582 abitanti. Sorge a 120 metri s.l.m., in posizione panoramica sulla costa bagnata dal Mar Tirreno, lungo la Riviera dei Cedri, nella parte meridionale della valle solcata dal fiume Aron ....
Il borgo, che ha origini antichissime e fu con molta probabilità il primo centro marittimo fondato dall'antico popolo dei Bruzi, è costituito da Cetraro Superiore e da numerose frazioni, tra cui il moderno centro costiero di Borgo S. Marco, dove sorgono moltissimi lidi gettonati da turisti e vacanzieri nel periodo estivo.
Cetraro, infatti, si distingue per le sue bellissime spiagge, come la Spiaggia di Lampetia (si pronuncia Lampezia) che si estende per 800 metri fino alla suggestiva Scogliera dei Rizzi, e soprattutto per il suo porto turistico, dotato anche di una darsena con pontili galleggianti muniti di acqua ed elettricità, che dal 2018 è riconosciuto come Bandiera Blu per gli approdi turistici.
Sulla costa, diversi sono gli angoli suggestivi che potrete visitare, rimanendo incantati dalla bellezza del paesaggio caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea: oltre alla Scogliera dei Rizzi, da non perdere sono la Scogliera della ‘Ngramata, le Grotte delle Tre Colonne, lo Scoglio del Leone e la Grotta di Rizzo. Nelle vicinanze troverete anche l’imponente Torre di Rienzo, un'antica torre di avvistamento e di difesa contro i pirati turchi, risalente al Cinquecento.
Nel centro storico del borgo, al quale si accede attraverso tre antiche porte – la Porta di Mare, la Porta di Basso e la Porta di Sopra –, tra stretti vicoli, viuzze e archi potrete ammirare diversi edifici e monumenti storici, come il Palazzo del Vicario risalente al 1091, che per secoli ha ospitato i priori e i vicari dell'Abbazia di Montecassino, e la Fontana Monumentale Luigi De Seta, nota come Fontana di Nettuno, inaugurata il 16 luglio 1898, con al centro la Statua dei Sette Mari.
Tra gli antichi stabili, merita una visita anche il Palazzo del Trono, oggi sede del Museo dei Brettii e del Mare, dove è allestita una mostra archeologica e cartografica con reperti anche del IV-III secolo a.C. e carte geografiche originali del XV secolo, e dove si trova la Biblioteca Civica ricchissima di volumi antichi.
Da vedere tra i numerosi edifici religiosi di Cetraro, la Chiesa di San Benedetto da Norcia, edificata originariamente tra il 1086 ed il 1104, ricca di opere d’arte di grande pregio – tra cui la preziosa tela ad olio raffigurante la Madonna con anime del Purgatorio del 1793, il gruppo ligneo della Madonna del Rosario dell’Ottocento e due organi, di cui uno risalente al Settecento – e la Chiesa di San Pietro Apostolo, detta anche dei Cappuccini, costruita nella prima metà del XVII secolo insieme al Convento dell'Ordine dei Cappuccini, oggi soppresso, che in passato è stato un importante luogo di studi teologici.
A Cetraro, poi, non mancano le occasioni per stare a contatto con la natura, grazie agli incantevoli sentieri che immersi nel profumo di zagara e agrumi portano sulla verde collina dove si trova il Santuario della Madonna di Monte Serra, circondato da una vegetazione rigogliosa e posto in una posizione panoramica che permette di ammirare dall’alto il borgo, con il mare in lontananza e i colorati giardini e orti circostanti. Potrete avventurarvi anche nei boschi di lecci, pini, faggi e abeti, andando alla scoperta dei numerosi laghetti di montagna, come il suggestivo Lago Persico.
Il borgo di Cetraro è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Cetraro è detto “U Citràru” in calabrese, mentre in greco bizantino era chiamato “Kitràron”.
Sulle origini del nome Cetraro sono state avanzate diverse ipotesi: secondo alcuni sarebbe collegato all'abbondante presenza di cedri o di limoni nelle campagne circostanti, secondo altri il nome deriverebbe dal fiume Aron che solca il suo territorio e "Citra-Aron" sarebbe il paese “al di qua dell'Aron”. C'è anche chi sostiene che Cetraro abbia origini ebraiche: gli Ebrei un tempo navigavano verso Santa Maria del Cedro per comperare i cedri più belli utilizzati in occasione del Sukkot, la festa delle Capanne o dei Tabernacoli, e arrivando nei pressi del promontorio cetrarese lo indicavano in greco come “Kata-rion” che significava che la loro destinazione si trovava “oltre il promontorio”. Secondo alcuni studiosi, Cetraro anticamente si chiamava Lampetia.
La località di Borgo San Marco fu fondata dopo il terremoto del 1908 da un comitato veneto, il che spiega anche l’origine del nome, essendo San Marco il patrono di Venezia e dei veneti.
Il Porto Turistico di Cetraro è il più grande del Tirreno cosentino e può ospitare fino a 500 imbarcazioni, offrendo anche servizi igienici e docce.
Cetraro nel secondo dopoguerra visse un periodo di grande sviluppo economico, grazie alla presenza della fabbrica tessile Faini, decaduta di recente, specializzata nella produzione di costumi da bagno in seta.
Cetraro è nota per la produzione dei tipici peperoni piccanticalabresi dalla forma allungata, chiamati dai cetraresi "vajanelle", e degli ancor più piccanti peperoncini, detti “piparielli”. Nel borgo sono prodotti anche le Clementine di Calabria IGP e il Capocollo, la Pancetta, la Salsiccia ela Soppressata di Calabria DOP.
La fauna cetrarese comprende diversi rettili, tra cui lucertole verdi, gechi, detti “tastagliuni”, e “scurzuni”, innocui serpenti di colore nero.
Il 18 settembre del 1190 sostò a Cetraro il re inglese Riccardo I, detto Cuor di Leone, in viaggio verso Messina per congiungersi al re di Francia Filippo Augusto, in partenza per la terza crociata.