Facciamo uso di cookie per assicurarci che ilborghista.it funzioni meglio per te. Utilizzando il nostro sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi di più
BENVENUTO A MONTELLA, IL BORGO DELLA CASTAGNA IGP!
Montella è un caratteristico borgo irpino di circa 8.000 abitanti che si affaccia sull’altopiano di Verteglia ed ospita la sorgente del fiume Calore .... Montella fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini ed è sede della comunità montana Terminio Cervialto che ha creato proprio qui il Centro recupero rapaci "Assunta Capone", che da 20 anni si occupa della conservazione e della valorizzazione del patrimonio naturalistico locale.
Gli appassionati di escursioni apprezzeranno le numerose bellezze naturalistiche del territorio. Nel borgo sono presenti varie sorgenti - la principale è la sorgente del fiume Calore - e quattro cascate: la cascata della Tufara, la cascata della Madonnella (all'interno del Bioparco Fattoria Rosabella), la cascata della Lavandaia e la cascata del Fascio. Quest'ultima, chiamata così perché di epoca fascista, è uno dei luoghi di partenza delle escursioni. Il fenomeno carsico al quale sono soggette le montagne ha favorito anche la formazione di grotte esplorabili, come la Grotta del Caprone, la più grande. Secondo la leggenda, all'interno della grotta si svolgevano riti satanici derivanti dalle sette dionisiache dell'antica Grecia, feste da cui è nata la famosa tarantella. Molto più tardi, nel periodo dell'Unità d'Italia, la grotta fu il covo dalla Banda Carbone e per questo si crede che celi un tesoro mai scovato. Al suo interno si rimane affascinati dalle volte artistiche create dalla natura.
Il territorio di Montella ha favorito la coltivazione della popolare castagna di Montella, che nel 1987 ha ricevuto la denominazione DOP, seguita nel 1992 dal marchio IGP attribuitole dalla Commissione Europea. La coltivazione di questo prodotto risalirebbe ai tempi antichi, importato - sembrerebbe - dall’Asia minore nel VI-V secolo a.C. In ambito culinario, la castagna di Montella viene impiegata in molte ricette tradizionali della regione irpina, in particolar modo nella preparazione di dolci come il castagnaccio e il tronchetto di cioccolata e castagna. Da circa 30 anni, nel mese di novembre, si svolge la celebre Sagra della castagna, che celebra questo pregiato frutto locale con una grande manifestazione enogastronomica capace di attirare nel piccolo borgo numerosi turisti buongustai.
Immerso nella natura silenziosa del Bosco Folloni, si erge il meraviglioso Convento di San Francesco, riconosciuto come "monumento nazionale". Probabilmente costruito nel 1222 dallo stesso San Francesco mentre era in viaggio verso il Santuario di San Michele sul Gargano, la storia del Convento è avvolta da affascinanti leggende. Da non perdere il Museo dell'Opera di San Francesco, che si trova al suo interno e custodisce il prezioso patrimonio artistico del luogo, come la giornea del conte Diego I Cavaniglia, unico esempio di questo indumento ancora esistente al mondo. Accanto alla Biblioteca, è possibile visitare la camera da letto di re Umberto II con gli arredi originali; il re è stato ospite del Convento varie volte durante la seconda guerra mondiale. Una recente campagna di scavo ha portato alla luce una necropoli medievale francescana, esempio unico per il Mezzogiorno d'Italia.
Il borgo di Montella è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Una delle più grandi ricchezze del territorio è l'Acqua che ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Patrocinio ONU UN Water for Life 2014 Water Decade 2005- 2015 ed il Patrocinio UNESCO. Grazie alla sua grande riserva idrica, Montella è in grado di approvvigionare molte zone della Campania e della Puglia.
San Francesco ha soggiornato a Montella nel Gennaio del 1222, partecipando egli stesso alla edificazione del Convento che oggi porta il suo nome.
Carlo II D'Angiò utilizzò come rifugio personale il Castello del Monte, sito in Montella.
Re Umberto di Savio ha soggiornato, durante la seconda guerra mondiale, presso il Convento di San Francesco, sito in Montella.
Il Caciocavallo Podolico di Montella è protagonista di una delle ricette più semplici ed apprezzate d'Irpinia: il famoso "Provolone impiccato".
Citazioni famose
"Montella et gelidi valete fontes et silvae et nemore alta castanetis tunc me frigoribus tuis tenebas Montella alpigenum e choro sororum una nobiliorque laetiorque" (trad. "Addio Montella e fresche sorgenti e boschi e alte foreste di castagni una volta mi ospitavi con le tue frescure, o Montella, nello stuolo delle tue alpestri sorelle l'unica e la più nobile e la più gioiosa"). Cit. Giano Anisio, 1520.
“Montella è oggi una bella cittadina, pulita e civile, con una vivace vita culturale”. Cit. Cecilia Valentino durante la presentazione del suo libro Delitti incrociati, 2013.
Apparizioni cinematografiche
Alcune scene del film "Il Bacio Azzurro" (2015) del regista irpino Pino Tordiglione, sono ambientate a Montella. Il film è un omaggio all'Irpinia e ad uno dei suoi più grandi patrimoni: l'Acqua.
Cenni Storici La derivazione del nome del borgo, dapprima Monticulus o Montillus, da cui Montilla, Motilla, per poi divenire Montella, è un chiaro riferimento alla posizione naturale del borgo.
Da antichi reperti appartenenti all’Età del Bronzo, si suppone che il borgo irpino fosse già popolato nel III millennio a. C.
Nel 500 a. C. la zona bassa di Montella accolse tribù sannitiche che si stabilirono tra il fiume Calore ed il fiume Lacinolo e stabilirono rapporti commerciali con le tribù della Magna Grecia.
Queste stesse tribù si schierarono militarmente con gli Irpini nelle tre guerre sannitiche, che portarono alla conquista da parte dei Romani.
Come molti altri borghi irpini, anche Montella, grazie alla sua posizione strategica, divenne sede di un Castello di Longobardo, Castello del Monte, anello di congiunzione nella fitta rete di Castelli irpini.
Sotto la dominazione normanna e sveva Montella divenne una contea.
Nel 1222 Francesco d’Assisi, in viaggio di ritorno dal Santuario di S. Michele Arcangelo del Gargano, sostò a Montella ed incaricò i suoi frati di restarvi per costruire un convento che potesse donare ospitalità al popolo montellese, continuamente sotto attacco dei briganti.
Sotto il dominio angioino, il Castello del Monte fu acquisito dai principi di Taranto e Carlo II d'Angiò ne fece un suo luogo di ritiro.
Con l’arrivo degli Aragonesi, il borgo, passato sotto il dominio dei conti Cavaniglia, visse un periodo di fiorente splendore.
Ai Cavaniglia, seguì la famiglia De Tolfa. Nel 1613 il feudo fu acquistato da Antonio Grimaldi, nel 1680 il feudo passò nelle mani di Francesco Maria Sauli, per poi divenire dominio dei D'Oria.
Grazie alla sua strategica posizione, ebbe rilevante importanza anche per il Regno delle Due Sicilie; fu montellese il ministro di grazia e giustizia e reggente del Regno, Michelangelo Cianciulli.
Durante la Seconda guerra mondiale, l’Altopiano di Verteglia, assieme alla Piana del Dragone sita in Volturara Irpina, furono teatro di importanti manovre militari, tanto che nel 1936 Mussolini e Vittorio Emanuele III fecero visita ai due borghi per supervisionare le operazioni militari.
In questo periodo Umberto di Savoia fu, in più occasioni, ospite del convento di San Francesco a Folloni.