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BENVENUTO A MONTENERO SABINO, UN CARATTERISTICO BORGO A SPINA DI PESCE!
Montenero Sabino è un piccolo borgo del Lazio di poco meno di 300 abitanti, disteso su uno sperone di roccia dei Monti Sabini a 450 metri s.l.m., circoscritto da due torrenti: il torrente Riella e il torrente Petraro ....
Immerso nel verde dei suggestivi boschi circostanti, il centro abitato del borgo presenta una particolare conformazione a spina di pesce lungo un'unica strada - Via Roma - che congiunge il Castello Orsini a monte e la Chiesa di San Cataldo Vescovo a valle. Lungo questa dorsale, si estende una doppia fila di case, intervallate da caratteristici vicoletti con delle aperture sulle mura di cinta che circondano tutto il paese, un tempo presumibilmente inesistenti. Questa speciale conformazione risale al Medioevo e al fenomeno tipico dell'incastellamento che si verificò in Italia dopo l'anno Mille, il quale permise alla popolazione di spostarsi all'interno delle mura del Castello per difendersi dagli attacchi dei nemici. Lo splendido panorama che circonda Montenero Sabino non è più quello delle colline sabine con lunghe distese di ulivi, bensì un surreale paesaggio alpino.
Arroccato su una collina svetta l'imponente Castello Orsini, un bellissimo esempio di trasformazione da fortezza militare a dimora signorile. La famiglia Orsini è quella che ne ha mantenuto più a lungo la proprietà, modificando l'antica struttura medioevale aggiungendo merlature sui torrioni, una doppia scala monumentale all'ingresso, un portale con due torri circolari, una corte interna e buona parte delle strutture residenziali dei piani alti. Il Castello èsempre visitabileesternamente dal maestoso portone di via Ducale, ma anche internamente con guida in caso di gruppi di minimo 10 persone. Potrete visitare la corte, i locali di servizio al piano terra, e al piano nobile il salone dei ricevimenti, la cappella privata, le stanze dei signori. Affascinante la sequenza di stanze per gli ospiti, realizzata con uno spettacolare effetto prospettico. Degni di nota alcuni affreschi che impreziosiscono le sale. Oggi il Castello è di proprietà del Comune ed ospita ogni anno interessanti eventi, mostre nonché manifestazioni come le Giornate medioevali del mese di agosto. Dall'alto della fortezza, soffermatevi ad osservare l'emozionante panoramasul borgo e sulle vallate circostanti.
All'estremità opposta rispetto al Castello, troverete la quattrocentesca Chiesa Madre dedicata a San Cataldo Vescovo, Patrono del borgo. Sebbene sia stata quasi interamente ricostruita nel 1735, conserva al suo interno stupendi affreschi del periodo barocco e una serie disculture lignee, tra le quali la dolcissima statua ottocentesca della Madonna, affettuosamente chiamata dagli abitanti del borgo "Madonna della Maternità".
Il borgo diMontenero Sabinoè questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il nome Montenero deriverebbe dal latino monte nirium data la presenza di boschi folti e oscuri che circondano il paese, e ancor di più di pietra focaia di colore nero nelle montagne circostanti.
La pietra focaia - o pietra nera - è stata largamente sfruttata fin dalla preistoria, per la realizzazione di strumenti da taglio e da lavoro. Fino ai primi del Novecento, è servita per fabbricare acciarini ed armi da fuoco.
Il territorio della Sabina è avvolto da una leggenda nota come "il ratto delle sabine". Nell'antica Roma, a causa della scarsità di donne si narra che venne organizzato un grande spettacolo durante il quale i Romani avrebbero rapito le sabine con l'inganno.
A pochi chilometri dal borgo si trova un'azienda faunistica per l'allevamento di cervi e daini, nata nell'ambito di un progetto che mira al ripristino dell'ambiente naturale e al recupero della fauna selvatica del territorio.
Gli Orsini salvarono il paese nel 1503, intercedendo presso papa Alessandro VI che aveva ordinato la distruzione di tutte le rocche distanti meno di 40 miglia da Roma.
Il piatto tipico della tradizione montenerina sono i "maccheroni a fezze", un tipo di pasta lavorata interamente a mano dalle sapieni mani delle massaie del borgo. Vengono così chiamati poiché l’impasto a lungo lavorato viene trasformato in un unico lungo filo di pasta, poi raccolto nella fatidica matassa detta in dialetto "fezza".
Citazioni famose
Pagus erit montis qui niger nomen habebit Conspicuis saxis elecitur unde favilla scriveva il poeta casperiano Orazio Massari nel suo poema Sabiniade (1600), alludendo alla pietra focaja di colore nero delle montagne che circondano il paese.
Apparizioni cinematografiche
Alcune scene del film "La corrispondenza" (2016), scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, sono state girate a Montenero Sabino, il cui Castello è stato utilizzato per una delle scene di stunt.
Il film "Mata Hari" (2016), diretto da Rossana Patrizia Siclari e con Elisabetta Gregoraci come attrice protagonista, è stato girato nella incantevole cornice del Castello Orsini.