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BENVENUTI A OULX, IL BORGO DELL'ANTICA FIERA FRANCA!
Oulx è un borgo piemontese della provincia di Torino di 3.316 abitanti, che sorge a 1.100 metri di altezza su un altopiano situato nel cuore dell’Alta Val di Susa, nell’area in cui confluiscono la Dora Riparia e la Dora di Bardonecchia .... E' storicamente diviso in tre borghi – Borgo Superiore (o Borgo Alto o Vecchio o Viére), Borgo Inferiore (o Borgo Basso o Plan) e Abadia – che a loro volta comprendono varie località e frazioni.
Il borgo, collocato alle pendici della cima del Cotolivier e dominato dall’alto dal maestoso Monte Seguret, è una meta molto ambita in ogni periodo dell’anno dagli appassionati di sport, non solo di montagna, e dagli amanti della natura. Numerosi, infatti, sono i percorsi naturalistici su cui potrete avventurarvi a piedi o in mountain bike, come quello che porta al Lago Orfù, situato nella frazione Gad a circa 1060 metri di altezza, vicino ad una riserva di cervi e caprioli dove da giugno ad ottobre è possibile praticare anche la pesca sportiva.
Equitazione, rafting, softair, sci di fondo e ciaspolate sono solo alcune delle altre attività che il territorio offre, e non mancano i sentieri da percorrere in quad, fuoristrada o moto, raggiungendo i rifugi ad alta quota. Diversi luoghi, poi, sono stati pensati anche per le famiglie e i più piccoli, con aree pic-nic e parchi giochi.
Oulx è anche un borgo ricco di storia che conserva notevoli testimonianze del suo passato, soprattutto nel Borgo Superiore che fino al XIX secolo è stato il principale centro del paese. Qui potrete trovare alcuni degli edifici storici più importanti di Oulx, come le case dei nobili signori del borgo – quali, ad esempio, i due palazzi Des Ambrois e la quattrocentesca Casa Gally –; la vecchia caserma Alberto Picco; il vecchio palazzo comunale; la Torre Delfinale; e l’ottocentesca Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove potrete ammirare un pregiato altare maggiore in stile barocco.
Nel Borgo Inferiore, che oggi è il centro amministrativo e commerciale del paese, potrete trovare la cinquecentesca Fontana Delfinale; la lapide a ricordo del matrimonio celebrato ad Oulx il 31 maggio 1750 tra il Principe Amedeo III e l'Infanta di Spagna Maria Antonia Ferdinanda; l'ottocentesca Cappella di San Rocco; lo splendido Palazzo del Capitano La Cazette, risalente al Cinquecento; e diverse altre case e luoghi d’interesse storico-architettonico, appositamente indicati e illustrati dai pannelli del "Percorso Des Ambrois", pensato per il 150° dell'Unità d'Italia.
Più distante, vicino alla stazione dei treni, sorge l’Abadia, che è collegata al Borgo Inferiore tramite il Ponte Ange Gardien, dove potrete visitate l'ottocentesca Chiesa del Sacro Cuore di Gesù - costruita sui resti della Chiesa di San Pietro, di cui rimane solo il campanile - che fu gravemente danneggiata dalle guerre di religione prima e da un incendio poi, per poi crollare definitivamente nel 1854. Potrete vedere anche una croce granitica; la seicentesca Torre della casa Richélmy; un arco con uno scudo araldico; e la casa del prevosto.
Nelle frazioni, poi, troverete molte altre attrattive e luoghi d’interesse, come i resti del Castello di Beaulard, antiche fontane, e più di trenta chiese disseminate tra valli e alpeggi che conservano preziosi affreschi, quali la quattrocentesca Chiesa parrocchiale di Savoulx dedicata a San Gregorio Magno, con il suo campanile slanciato verso l’alto in tipico stile delfinale e il portale del Cinquecento decorato con pregiati fregi e motivi floreali, e la Chiesa di San Michele Arcangelo, nella frazione di Beaulard, esistente già nel 1065, dove è custodito uno splendido ciclo di affreschi della fine del Quattrocento raffiguranti il Pantocratore con attorno i simboli dei quattro evangelisti e i dodici apostoli.
Oulx è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Oulx si pronuncia “ulks”. In piemontese è detto Ols, mentre durante il periodo fascista il nome fu italianizzato in Ulzio.
Il nome del borgo, menzionato per la prima volta nell'880 come Ulces, deriverebbe dalla radice celtica “olka” che significa “campo recintato”, poi ripresa dal latino “olca” col medesimo significato, e farebbe riferimento al nome proprio di persona di origine celtica "Ulkos" che starebbe per “terreno di proprietà di Ulkos”. Il nome sarebbe stato poi francesizzato in Oulx.
Gli abitanti sono detti ulcensi.
Nel borgo viene ancora parlato il patois -altrimenti detto lingua occitana, Occitano Provenzale Alpino o semplicemente Occitano - che appartiene al ceppo delle lingue gallo-romanze. L’uso di tale lingua risale ai tempi antichi e consentiva agli abitanti della valle di comunicare tra loro e comprendersi nonostante le differenze nella parlata, come avveniva in occasione della Fiera dello Scapolare o della quattrocentesca Fiera Franca di Oulx che vedevano gente accorrere da ogni parte.
Il borgo ha avviato un progetto per la conservazione della lingua e della cultura occitana, organizzando corsi d’insegnamento e favorendo la pubblicazione di libri scritti e di canzoni cantate in patois nonché la realizzazione di siti internet in occitano.
Il borgo dal 1985 è gemellato con la città francese di Saint-Donat-sur-l'Herbasse in virtù delle relazioni storico-culturali intercorse tra i due luoghi nel periodo medievale, quando vi era un’unica realtà amministrativo-religiosa, quella della Prevostura di Oulx. Ancora oggi i due paesi conservano le stesse radici sia di natura amministrativa che etnica.
Originari di Oulx furono il condottiero Michele Antonio Bes, a capo delle armate regie nella prima metà dell'Ottocento e deputato al Parlamento Cisalpino, e il Cavalier Luis François Des Ambrois de Nevache, ministro di Carlo Alberto e presidente del Senato del Regno d'Italia.
La Fontana Delfinale collocata in Piazza Garambois ispirò la fontana costruita nell'ottocentesco borgo medievale di Torino.
Oulx e la frazione di Gad erano luoghi di passaggio e di sosta dei viandanti che percorrevano l’antica Via Francigena, un insieme di percorsi ed itinerari che da Canterbury in Inghilterra portano a Roma, continuando verso la Puglia e poi in mare fino alla Terra Santa. Anche oggi il borgo accoglie i pellegrini e i camminatori diretti a Roma o a Santiago di Compostela, offrendo loro ospitalità e indicazioni.