Il
Centro di Documentazione Paleontologico è un museo dedicato al sito fossilifero posto alle pendici del Monte Greco (1.180 metri s.l.m.), dichiarato nel 1993 di particolare interesse scientifico nonché protetto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Scoperto nel 1991, questo sito ha portato alla luce un consistente numero di ossa e denti di vertebrati terrestri, concentrati in calcareniti e marne del Tortoniano inferiore, risalenti a circa a 10 milioni di anni fa.
Tra i reperti fossili più interessanti del museo, vi sono senza dubbio i resti degli artiodattili primitivi, tutti appartenenti al genere Hoplitomeryx che si distingue dagli altri artiodattili per il cranio pieno di corna, i robusti canini superiori, e singolari saldature tra le ossa degli arti posteriori. Le moltissime ossa di hoplitomericidi rinvenute, attestano la presenza di varie specie, che sebbene siano tutte derivate dallo stesso ceppo progenitore, esprimono chiaramente la capacità di adattamento della specie ad ambienti diversi ed ampi come questo.
Sono stati rinvenuti, inoltre, fossili di tartarughe palustri e di coccodrilli, che confermano la presenza di acqua dolce e di acqua salmastra e di un clima caldo umido sub-tropicale. La maggior parte dei resti di guscio di tartaruga recuperati, appartengono al genere Mauremys, estinto in Italia ma ancora esistente nella penisola Iberica e in quella Balcanica, nonché in aree extraeuropee. La mandibola di coccodrillo qui rinvenuta è invece di origine africana, ed è stata ritrovata in Europa in soltanto due altri siti del miocene, situati in Toscana e sul Gargano.
Presso la postazione multimediale del Museo, potrete approfondire i temi illustrati e osservare un maestoso diorama con la ricostruzione degli antichi ambienti miocenici.
Curiosità
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Per raggiungere il sito paleontologico, all'esterno del museo percorrere un breve sentiero geologico ambientale (circa 800 metri), guidati da pannelli didattici sulla storia del paesaggio naturale e antropico della zona. Durante la buona stagione, su prenotazione, è possibile visitare un settore del giacimento e osservare direttamente i resti fossili.
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Sul sito sono stati rinvenuti interessanti frammenti di mandibole e denti, tuttora in corso di studio, relativi ad un insettivoro gigante primitivo, chiamato Deinogalerix.
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La bizzarra fauna rinvenuta a Scontrone è simile a quella del Gargano, in Puglia, a testimonianza che esisteva una terra emersa nell'Adriatico, fra Abruzzo e Puglia - più o meno dove oggi si trovano le Isole Tremiti -, rimasta isolata per oltre 4 milioni di anni dopo lo stanziamento dei colonizzatori provenienti dall'Europa centrale o dall'Asia.