Sulla sommità del colle di Contigliano, si erge la maestosa ed elegante
Collegiata di San Michele Arcangelo, edificata a partire dalla
fine del Seicento sul sito dell'antica parrocchiale del XIII secolo. La Collegiata è stata sottoposta a vari interventi di restauro e consolidamento nel corso dei secoli, soprattutto dopo il
terremoto del 1915.
Progettata dall’architetto romano Giovanni Antonio De' Rossi e realizzata dal capomastro ticinese Michele Chiesa da Moribo Inferiore, questo interessante esempio di architettura barocca vanta degli interni impreziositi da decorazioni eseguite da
maestranze e artisti di indiscusso prestigio, tra i quali i pittori Filippo Zucchetti e Onofrio Avellino, l’intagliatore Venanzio di Nanzio di Pescocostanzo (AQ) e l'organaro Adriano Fedeli. Quest'ultimo è l'autore del
monumentale organo a trentuno canne del 1748 e tastiera in avorio ed ebano, situato nella stupenda cantoria in legno intagliato, sopra l'ingresso.
Entrando, di particolare interesse sono le
due acquasantiere in marmo rosa di Cottanello, realizzate nel Settecento. Nella
navata unica, ricoperta da volta a botte, si aprono le cappelle laterali e due altari alle estremità del transetto. L'
altare maggiore è dedicato a
San Michele Arcangelo, che potrete ammirare in una
grande tela del Settecento del pittore reatino Filippo Zucchetti. Di autore ignoto sono invece gli
affreschi sulle pareti e sul soffitto, raffiguranti
l'Ultima Cena e
la Pentecoste. Degni di nota anche un pregevole
Calice in argento dorato dell'Ottocento e un
Ostensorio del Seicento.
La
torre campanaria, venne edificata nel
Seicento sui resti di una delle torri sopravvissute delle sei appartenenti alla medievale
cinta muraria.
Curiosità
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All'entrata del borgo si trova la Chiesa Inferiore - o Cripta - dove i fedeli hanno celebrato l'eucarestia domenicale dal 1705, quando la Chiesa Collegiata era ancora in costruzione.
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L'organo monumentale della Chiesa ha una mostra di 12 piedi unica nella provincia di Rieti.
- La cassa dell'organo ha un volume sproporzionato rispetto allo strumento stesso, dovuto presumibilmente alla scarsa disponibilità economica dell'epoca.