Chiesa di San Mauro Abate a San Mauro Castelverde

La Chiesa di San Mauro Abate è dedicata al patrono del borgo.

Sorge attualmente sui resti di ben tre edifici preesistenti, ovvero la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la Chiesa di San Vito e l’antica chiesa di San Mauro. I resti di queste strutture sono attualmente visibili attraverso alcune vetrate poste sul pavimento dell’edificio, databile intorno al Seicento, e corredato di un particolare campanile a sfere semi-sovrapposte in laterizi smaltati e variopinti e dalla guglia maiolicata. Quest’ultimo fu costruito per la prima volta nel 1050 - così come sostenne il sacerdote Leonarda, la cui ipotesi è avallata dalla data incisa sulla campana più grande del campanile - poi ricostruito nel 1620 e restaurato più e più volte, anche a causa delle calamità naturali che si sono susseguite nel corso degli anni, come un fulmine che si è abbattuto nel XII secolo.

Accedendo all’edificio, di importante gusto barocco, vi ritroverete di fronte a tre navate, adornate di quadri raffiguranti il Santo Patrono e altari di enorme prestigio provenienti dalle Chiese preesistenti. Fra queste opere, in fondo alla navata di sinistra, nella cappella di San Mauro, potrete ammirare la Vara del Santo, pesante circa 588 kg, contornata da otto colonne elicoidali, sulla cui sommità si erge la statua della  Madonnina accompagnata da puttini. In cima alla navata centrale troverete invece la statua in marmo della Madonna delle Udienze del 1477, di scuola pseudo-gaginiana, un’opera di estremo valore artistico così come la tela di San Benedetto da Norcia che riceve il giovine Mauro, risalente al 1779 ad opera di autore sconosciuto e il dipinto di Sant’Eligio e di San Vito. La Chiesa custodisce inoltre il simulacro del patrono contenente una reliquia del cranio del Santo, conservata dentro un teschio d’argento.

Terminate la vostra visita alla Chiesa, volgendo un ultimo sguardo alla facciata, suddivisa in tre ordini verticali e caratterizzata da uno splendido portale in pietra arenaria, intagliato dalle abili mani del maestro Luca Murena da Nicosia nel 1650.