Costruita tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, la
Chiesa di Sant’Antonio fu fortemente voluta dal
principe di Brindisi Ascanio Cataldi, il quale mantenne fede alla sua promessa di costruire un tempio cristiano nel luogo in cui avrebbe ritrovato il
figlio rapito.
Fa parte del
complesso dell'ex-monastero dei frati conventuali - oggi sede del
Palazzo del Municipio - che insieme alla chiesa venne abbandonato dai frati a seguito del
terremoto del 1857.
Esternamente l'edificio religioso presenta una
facciata semplice in pietra a vista, con un
portale lapideo ed un
finestrone ad arco. Affianco alla Chiesa ma staccato dalla stessa, si staglia un
campanile che purtroppo non è quello originario
, andato distrutto.
Al suo interno, a navata unica, potrete ammirare tre interessanti
sculture in legno del Settecento, rappresentanti la Madonna delle Grazie, Sant'Antonio e l'Addolorata, e
due leoni in pietra del Cinquecento. Splendidi anche il dipinto dell'
Annunciazione del Guarnacci, risalente al 1751, e il dipinto
l'Immacolata fra angeli di autore ignoto, risalente al 1857. L'edificio custodisce inoltre la
salma del principe Ascanio, in una tomba recante un bassorilievo che lo raffigura.
Dell'ex convento francescano rimane il
piccolo chiostro con pozzo.
Curiosità
- La Chiesa ha riportato alcuni danni provocati dal terremoto del 1980, che hanno richiesto il rifacimento di tetto e pavimentazione nonché la rimozione dell'altare maggiore.