La trecentesca
Chiesa di Santa Maria del Soccorso è uno dei principali monumenti del borgo dal punto di vista storico, artistico e religioso, probabilmente il più antico. Oggi ne restano le
rovine, che testimoniano il suo antico splendore.
Situata nella parte bassa del paese, aveva un impianto a tre navate, con archi a tutto sesto su pilastri in pietra viva. Al suo interno era impreziosita da magnifici affreschi del Quattrocento, tra cui una
Madonna di Costantinopoli del Maestro Conti - purtoppo andata perduta - già stata dichiarata
Monumento Nazionale intorno al 1920. Nell'altare maggiore, invece, si trovava
un'imponente macchina lignea dorata, al cui interno conservava un polittico del Cinquecento attribuito allo Zingaro, raffigurante la Madonna del Soccorso, San Giovanni Battista e San Giacomo della Marca, con sopra una cimasa con Cristo Risorto affiancato da due raffigurazioni dell'Annunciazione.
Fino al Seicento i suoi sotterranei erano adibiti a cimitero, dove vennero seppelliti un gran numero di
morti di peste del 1550 e del 1656.
Nella seconda metà dell'Ottocento, l'edificio già in stato di abbandono rimase
gravemente daneggiato in seguito al terremoto del 1915 ed ai bombardamenti del 1943.
Curiosità
- Il polittico cinquecentesco che un tempo ornava l'altare maggiore, venne spostato nel vicino Santuario della Madonna della Libera dopo la chiusura della Chiesa del Soccorso. Oggetto di diversi furti ed atti vandalici, oggi ne restano soltanto alcuni frammenti.