È la
chiesa madre di Savoca,
monumento nazionale italiano dal 1910, che secondo alcuni risale ai primi anni del IX secolo, poco prima della dominazione islamica dell’isola, e che secondo altri fu edificata all’incirca nel 1130 su una struttura preesistente.
Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, fu ristrutturata da don Pietro Trimarchi, illustre architetto savocese del tempo, che ne invertì l'orientamento rivolgendo le absidi - fino a quel momento orientate verso Est - verso Ovest, e aggiunse ai lati due ampie cappelle, dando alla chiesa uno
stile prettamente siculo-rinascimentale al posto del preesistente stile siculo-normanno. Nel 1736 venne completato il campanile.
All’interno della Chiesa potrete ammirare
antiche opere di inestimabile valore storico e artistico, come gli affreschi del Cinquecento che ritraggono l'Assunzione di Maria Vergine al Cielo e i Dodici Apostoli, e gli affreschi murali di epoca normanna - casualmente scoperti nel 2002 durante dei lavori di restauro - raffiguranti San Giovanni Crisostomo e San Basilio Magno. Sull'altare maggiore in marmo pregiato potrete vedere ancora la cattedra di legno dell'archimandrita di Messina, e rivolgendo gli occhi all’insù rimarrete piacevolmente colpiti dal quattrocentesco soffitto ligneo a capriate.
La chiesa, oltre all'Altare maggiore in marmo pregiato, presenta altri
sei altari marmorei: a destra dell'abside, si trova l'altare rinascimentale dedicato al Santissimo Crocifisso; a sinistra dell'abside sono collocati l'altare e la statua dedicati alla Madonna del Fervore; alle pareti laterali della navata si trovano da un lato l'altare di San Giuseppe e dall'altro l'altare barocco dedicato a S. Rita da Cascia, con una pala che ritrae la Santa mentre benedice Savoca e la sua chiesa madre. Potrete ammirare infine, un quadro che raffigura la Pietà ed una grande tela dedicata alla Sacra Famiglia.
Nella cripta posta sotto l'abside, è presente il
Putridarium dove, nei secoli passati, si procedeva alla mummificazione delle spoglie dei notabili del paese.
Curiosità
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L’edificio è stato per secoli la sede periferica dell'archimandrita di Messina e l'arcipretura da cui dipendevano tutte le chiese dei comuni e delle frazioni circostanti.
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Nel 1908, il terremoto che colpì Messina causò notevoli danni a parte del tetto e del campanile, riparati qualche anno dopo.
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Di recente, sono state riscoperte tracce dell'antica pavimentazione risalente al XII secolo.