Facciamo uso di cookie per assicurarci che ilborghista.it funzioni meglio per te. Utilizzando il nostro sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi di più
BENVENUTO A CASALVECCHIO SICULO, IL BORGO DELLE FONTANE!
Casalvecchio Siculo è un borgo siciliano di 737 abitanti, che sorge sulle pendici del monte Sant’Elia a 420 metri s.l.m., circondato dai Monti Peloritani .... E' costituito dalle frazioni di Rimiti, Misitano Superiore e Inferiore, Mitta, San Carlo Superiore e Inferiore, Fadarechi, Pietra Bianca Superiore e Inferiore, San Pietro e Paolo d'Agrò, Paratore e Rafale. Insieme ad altri sette comuni ionici, il paese fa parte del Consorzio della Valle d'Agrò, che deve il suo nome all’omonimo torrente che la attraversa, e dell'Unione dei comuni delle Valli ioniche dei Peloritani.
Dominando dall’alto la sottostante Valle d’Agrò, Casalvecchio Siculo offre un panorama mozzafiato che abbraccia tutta l’area compresa tra la cima dell’Etna, lo Stretto di Messina con la Costa Jonica e l’antistante Costa Calabra, passando per le bellezze paesaggistiche del territorio circostante, in particolare del vicino borgo di Savoca. Di origine greca, è un borgo medioevale tra i più vasti della Sicilia Orientale, di grande interesse artistico, religioso e naturalistico. Tra viuzze e stradine che si susseguono e intersecano, il Paese presenta un’architettura tipicamente medievale che testimonia l’influenza esercitata nel tempo da spagnoli e arabi. Di grande interesse sono le chiese di S. Teodoro e della SS. Annunziata che hanno ospitato storiche confraternite, la chiesa Madre e la chiesa arabo-normanna dei SS. Pietro e Paolo d'Agrò.
Vi si trovano anche diverse fontane storiche, con annessi abbeveratoi per animali e antichi lavatoi: l'Acqua Ruggia (o Reggia), che è la più antica del paese e deve il suo nome a Ruggero II che qui si dissetò; l'Acqua Fontana, situata nella parte bassa del borgo, dove l'acqua sgorga dalla bocca di un mascherone scolpito nella pietra locale; e l'Acqua Panagosto, che si trova nella frazione di Fadarechi, da cui zampilla un'acqua nota per le sue proprietà oligominerali. Sia l'Acqua Ruggia che Panagosto sono adornate con raffigurazioni in formelle di ceramica che rappresentano scene di vita contadina. Vi è, infine, la Fontana dell'Amore che sorge nella frazione di San Carlo ed è pure meta dei devoti di San Pio.
Ogni anno ad Agosto, il borgo celebra il "Palio delle 4 fontane" in alcuni dei suoi quartieri storici. La manifestazione, oltre a richiamare turisti ed emigranti, coinvolge tutta la comunità, la quale fino a notte fonda prende parte e assiste ai diversi giochi. Un'occasione di ritrovo e divertimento da non perdere.
Il borgo di Casalvecchio è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Anticamente il paese si chiamava Palachorion che in greco-bizantino significa “Antico Casale”, secondo quanto riportato da un documento aragonese del 1351. Successivamente, sotto l’influenza islamica testimoniata da un insediamento arabo nel paese, il nome – pur mantenendo inalterato il proprio significato – fu trasformato in Calathabieth, per poi essere latinizzato in Rus Vetus prima e Casale Vetus dopo, fino all’attuale Casalvecchio.
Dopo l’unificazione d’Italia, al nome di Casalvecchio venne aggiunto “Siculo” per distinguerlo dall’omonimo Casalvecchio di Puglia.
Nella parte bassa del paese potrete trovare i segni lasciati dal passaggio di una comunità ebraica.
Il paese ha una banda musicale tra le più antiche della riviera ionica, nata nel 1862 prendendo ispirazione dal rullo dei tamburi che accompagnava la spedizione dei Mille, alla quale presero parte oltre trecento “Picciotti” casalvetini che combatterono la famosa battaglia di Milazzo, uscendone vincitori.
Il paesaggio di Casalvecchio è caratterizzato da numerosi alberi di gelso, le cui foglie venivano utilizzate per l’allevamento dei bachi da seta di cui essi si nutrono, allevamento che introdotto dai Saraceni ebbe un notevole impulso all’inizio del ‘400 per volere della regina Bianca di Navarra. La produzione di bachi da seta, che raggiunse il suo apice nel XIII secolo, iniziò a diminuire durante la seconda guerra mondiale.