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BENVENUTO A SAVOCA, IL BORGO DEL FILM "IL PADRINO" ANCHE NOTO COME BORGO DALLE SETTE FACCE!
Savoca è un borgo siciliano di 1.708 abitanti, posto a metà strada tra Messina e Taormina e immerso in una vegetazione tipicamente mediterranea con ginestre, capperi e fichi d'India ....
È costituito da un centro storicomedioevale, situato su un colle roccioso bivertice a 303 metri s.l.m. e scarsamente abitato, e da tante piccole frazioni immerse nella campagna: Scorsonello, Ròmissa, Mancusa, Cucco, Mortilla, Màllina, Cantidàti Superiore, Botte, Rogani, Rina, San Francesco di Paola e Contura. Altre frazioni, ormai del tutto disabitate, sono quelle di Rapone, Malèrba, Barone e Cannùli, con vecchie case e ruderi che resistono ancora alle intemperie.
Denominato "il Paese delle sette facce" per la sua caratteristica configurazione urbana che permette di avere ben sette punti panoramici con scenari sempre diversi, il borgo di Savoca fa parte insieme ad altri sette comuni ionici del Consorzio della Valle d’Agrò - che deve il suo nome all'omonimo torrente che la attraversa - e dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani.
Inserito tra i Borghi più belli d'Italia, Savoca è un borgo d'arte che con ben 17 Chiese può vantare antichità di origine medievale, rinascimentale e barocca, mostrando i segni lasciati nei secoli dalle popolazioni che l’hanno abitata, come quella antica dei Pentefur e quella ebraica, e dalla dominazione araba. Tra questi, ad esempio, il Castello Pentefur – di cui oggi rimangono solo tratti della cinta muraria – posto in un luogo impervio e difficilmente accessibile ma con un'ottima prospettiva sulla costa e l'entroterra, rappresenta il simbolo più evidente dell'era medievale e delle tipiche roccaforti militari costruite a difesa dei territori per avvertire dell'arrivo delle navi nemiche.
ll borgo è noto anche per le 17 mummie custodite nella Criptadel Convento dei Cappuccini, oggetto di studio da parte di ricercatori di tutto il mondo.
Il borgo di Savoca è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il nome Savoca sembra derivare da "savùcu", il nome locale dell'albero del sambuco, pianta molto diffusa nella valle circostante, tanto da essere divenuta il simbolo dello stemma posto sulla facciata della Chiesa di S. Lucia.
Di fronte alla piazza principale, all'inizio del borgo, si trova il "Bar Vitelli", così rinominato dal regista F. F. Coppola che vi girò alcune scene del Padrino, che ha mantenuto tutto l'arredamento originario e dove è possibile trovare la ricetta originale della vera granita siciliana al limone.
Lungo la strada che congiunge il Convento dei Cappuccini con la Chiesa del Calvario si trovano le 14 stazioni della Via Crucis in terracotta, tutte incastonate nella pietra, usate durante la tradizionale e spettacolare Via Crucis organizzata ogni anno il Venerdì Santo.
Nel 1991 fu girata nel borgo una campagna pubblicitaria dell'azienda di abbigliamento Kenar Enterprises Ltd., in cui la modella Linda Evangelista fu fatta posare con sette anziane donne del luogo cui era stato detto che si trattava di una campagna contro l'AIDS. Le fotografie furono poi rilasciare con la didascalia "La bella e le sette bestie", scatenando polemiche e un'azione civile da parte di una delle donne contro la Kenar Enterprises che venne condannata.
A Savoca risiede il maestro Nino Ucchino, conosciuto in tutto il mondo per le sue sculture di acciaio.
Apparizioni cinematografiche
Il borgo fu scelto da Francis Ford Coppola negli anni Settanta per girare alcune scene del film "Il Padrino" (1972).
Nel 2007, Savoca è stata scelta come set per le riprese della fiction televisiva firmata RAI"La vita rubata".