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Chiesa di Santa Maria dei Greci è situata lungo la via principale del borgo, nei pressi di quella che era un tempo la sua porta di accesso, "Porta da Basso", cui si contrappone l'odierna "Porta Ranna".
Si tratta dell'edificio di culto più antico del borgo, opera probabilmente dei monaci basiliani, realizzata intorno all'anno 1000. Le sue origini, in realtà, non sono documentate, ma il nome stesso della chiesa riconduce al mondo bizantino, come anche un documento del 1697, che riporta che sul portale principale era dipinta "Santa Maria dei Greci", presumibilmente la Vergine Odigitria; nel tardo Ottocento si cita anche un'iscrizione in greco sopra il portale, di cui non vi è più traccia. Infine, fuori dal paese esiste una fontana detta "dei Greci".
Sempre a conferma del legame col mondo bizantino, le funzioni religiose nella chiesa hanno conservato il rito greco-ortodosso fino al 1737, quando l'arcivescovo di Benevento Serafino Cenci, in visita pastorale, ordinò all'arciprete di predisporre la chiesa affinché si potesse somministrare il battesimo per infusione secondo il rito latino, anziché per immersione secondo quello bizantino.
La chiesa ha subìto degli importanti interventi di restauro in seguito al terremoto del 1962, e presenta oggi un impianto differente da quello originario. La pianta originaria corrisponde alla parte antistante l'odierno altare maggiore, e l'ingresso originario era posizionato sulla parete nord-ovest. La chiesa è stata anche notevolmente ampliata, andando ad assumere una forma irregolare, ed è stata dotata di un nuovo campanile, ricostruito a seguito del crollo causato dal sisma.
Con il restauro, la chiesa ha perso tutti gli stucchi e gli intonaci, tra i quali - secondo una descrizione del 1697 - un dipinto di Cristo attorniato da angeli simboleggianti i Misteri della Passione, situato sull'altare maggiore.
Curiosità
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Dal punto di vista architettonico, la Chiesa è ancora oggi molto interessante. La ricostruzione suggerita, infatti, è fedele all'impianto originario - con la volta a botte e il settore a cupola - e richiama le caratteristiche architettoniche delle chiesette rurali pugliesi di tipo Kuppelhalle - "sala a cupola" - di provenienza orientale: chiese di questo tipo sono molto diffuse in Puglia ma rare nell'attuale Campania, e si ritrovano anche in Armenia a partire dal V secolo.
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Le strutture superstiti dell'impianto originario di Santa Maria dei Greci rievocano in particolar modo quelle della chiesa di Santa Croce di Cagnano a Bitonto, sebbene quest'ultima sia più piccola.