Descrizione
Superata la porta d'ingresso al borgo antico, si può notare una scalinata che conduce alla Chiesa Madre di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, un tempo l'unica chiesa del centro urbano; le altre due - quella del SS. Rosario (o di S. Sebastiano) e di Sant'Onofrio, era considerate "extra moenia", fuori dalle mura.
Proprio come la maggior parte delle costruzioni di Chiauci, anche questa è costruita sulla roccia. I resti della cinta muraria fanno presupporre che in origine la Chiesa fosse in stile romanico. Il Parroco Don Donato del Ciello, nel 1938, scriveva: Si dice che anticamente facesse parte del Palazzo Baronale che le sta a fianco.
Al suo interno presenta tre navate, ai lati delle quali vi è l'altare di San Giorgio Martire, protettore del paese, con la statua del Santo che uccide il drago. In una piccola cappella è custodita la statua di San Michele Arcangelo, ai cui piedi è schiacciato Lucifero. La statua di San Sebastiano è invece custodita all'interno di una nicchia e proviene probabilmente dalla sua antica Chiesa; alla sua sinistra sono conservate le reliquie di San Vincenzo. In un'altra nicchia di una navata laterale vi è una rappresentazione della crocifissione di Cristo.
Notevoli al suo interno anche l'altare policromo e un organo liturgico a canne, entrambi risalenti al Settecento.
Volgendo lo sguardo verso il soffitto, si può ammirare un dipinto dell'assunzione di Maria in cielo, oltre ad altri affreschi fatti restaurare nel 1956 da Don Livio di Vincenzo, eseguiti dall'artista Valeria Vecchia Barriviera e da suo marito Lino Bianchi Barriviera.
Il Campanile della chiesa presenta una morfologia singolare rispetto agli altri campanili presenti sul territorio. Descritto come campanile "tonno a compasso", ovvero a pianta centrale e dalla perfetta forma cilindrica, è immediatamente collegabile alle caratteristiche torri cilindriche delle numerose fortezze di epoca normanna, non di rado di fondazione longobarda, presenti nel Sannio.