A partire dal 2013, il 13 giugno si festeggia a Ferrazzano la
festa patronale per celebrare Sant’Antonio da Padova, organizzata dall'omonimo Comitato
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Durante la celebrazione, estesa in più giorni, vengono rievocati quelli che furono i tredici miracoli del Santo mediante la messa in scena di spettacoli e manifestazioni viventi; si festeggia con esibizioni della banda, stand gastronomici, sfilate e fuochi pirotecnici. Nel paese, inoltre, viene celebrata la Santa Messa seguita dalla processione.
Sono due le statue rappresentanti il monaco secondo una standardizzazione iconografica: egli porta il saio francescano, l’aureola sul capo e, in mano, un giglio e il Bambinello. Una delle due sagome è custodita nella nicchia centrale del Cappellone e viene usata per la processione; la seconda statua, invece, viene esposta occasionalmente ed è in attesa di essere ristrutturata.
La prima statua, la sera della vigilia della festa, viene svestita del saio per essere rivestita con l’abito della celebrazione. Il simulacro viene adornato con i cosiddetti “ori di Sant’Antonio”: orecchini, bracciali, spille, anelli e collane in metallo prezioso.
La parte più caratteristica del rito è la "tredicina", la sfilata di tredici cavalli (tredici è il numero di Sant’Antonio) dietro la statua nel corteo che attraversa il borgo. Secondo la tradizione locale, la presenza degli animali è dovuta al ricordo del “miracolo della mula” del Santo.
Un’altra caratteristica è quella legata ai “monacelli”, i bambini che vengono vestiti come Sant’Antonio per rievocare la protezione del santo sui ragazzi.
La tradizione viene portata avanti ogni anno con gioia e amore da parte dei cittadini del borgo.
Curiosità
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Un'antica confraternita del borgo porta il suo nome così come il Cappellone di Sant'Antonio della chiesa di San Francesco.
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Cibo rituale della celebrazione è il pane di Sant’Antonio, detto anche "pane dei poveri": per l'occasione vengono distribuiti panini benedetti a fedeli e visitatori della festa.
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