Descrizione
La Collegiata dedicata ai Santissimi Apostoli Pietro e Paolo è il risultato di trasformazioni anche radicali avvenute nel corso di secoli.
Qui infatti, verosimilmente, fu eretta la prima Chiesa del Paese tra il XII e il XIII Secolo. Sono passati quasi mille anni dunque e questo luogo rimane il fulcro religioso della comunità di Monteleone.
Architettonicamente, la struttura è il risultato di numerosi interventi: ampliamenti, migliorie, ristrutturazioni, abbattimenti… questo edificio si è trasformato nel tempo e ha assunto la forma attuale, almeno sostanzialmente, soltanto da un paio di secoli. Il campanile che vediamo è stato eretto agli inizi del 1800.
Le campane che ospita hanno un suono famoso in tutto l’alto orvietano… si dice che il maestro Parelli abbia tratto ispirazione dal loro scampanio per uno dei segnali d’apertura della radio. Leggenda oppure no, sentire il loro suono a festa è una vera gioia per le orecchie.
La facciata della Chiesa è piuttosto caratteristica. Linee delicate con pochi ornamenti, eppure nella semplicità dà un senso di maestosità e precisione. Le due statue ai lati dell’entrata, ospitate in queste due nicchie, sono quella di Simon Pietro (con le chiavi in mano) e quella di Paolo (con la spada), i due compatroni di Monteleone.
Entrando, lo stile della Chiesa ha degli evidenti richiami tardo neoclassici. Le decorazioni che potete vedere un po’ ovunque sul soffitto, sono opera del pittore Guglielmo Ascanio, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, che ha finemente decorato la cripta del nostro patrono.
Spicca subito agli occhi la grande pala posta dietro l’altare maggiore della Chiesa. Ebbene, si tratta di una tavola rettangolare sormontata da una lunetta in ciliegio opera della scuola del Perugino, Pietro Vannucci, pittore cinquecentesco di fama universale e maestro di Raffaello. La tavola che vediamo raffigurante Maria in trono con bambino, i Santi Pietro e Paolo, con volo d’angeli ai lati è stata disegnata dallo stesso Perugino intorno all’anno 1510. Le sagome utilizzate per le linee guida delle figure rappresentate sono chiaramente uguali a quelle di numerose opere del maestro. La pittura della tavola, tuttavia, sembra opera di un suo allievo: certo Gugliemo di Ser Giacomo da Castel della Pieve. Non è dato sapere se Pietro Vannucci, nato nella vicina Città della Pieve, abbia dato qualche pennellata alla tavola, ma è verosimile, vista la fattura del quadro, che il suo pennello si sia posato sui tratti della Madonna o dei Santi Pietro e Paolo.
Ugualmente interessante è la lunetta che sormonta l’opera… un Cristo risorto che ricorda in modo incredibile quello conservato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, dipinto da Pietro Vannucci. La stessa mano, perché no?, deve aver disegnato e dipinto entrambe le due opere. Altre tele di indubbio valore artistico sono ospitate nella Chiesa, soprattutto una Madonna coi Santi del pittore Girolamo Nebbia (1600) e una bellissima annunciazione opera di ignoto che si può notare alla destra dell’altare.
Scendendo nella cripta di San Teodoro, martire cristiano il cui corpo riposa nel nostro paese dal 17 dicembre del 1778. Teodoro era un soldato romano, convertitosi al cristianesimo e martirizzato tra il 303 e il 305 dopo Cristo. Dallo stato di conservazione del suo corpo e da una superficiale ricognizione dei suoi resti, sembra plausibile che avesse circa 25 anni quando fu ucciso. Il suo corpo fu sepolto con tutti gli onori spettanti ai martiri cristiani nelle catacombe di San Ponziano, a Roma. Fu il parroco di Monteleone, don Cesare Cherubini, nel 1778, a valore il corpo di un martire cristiano per la chiesa di Monteleone, allora dappoco riconosciuta come Collegiata. I vestimenti che adornano il corpo di Teodoro sono stati cuciti all’epoca della riesumazione. Anche gli ornamenti (spada, piume…) sono della fine del Settecento, ma l’ampolla in vetro che vediamo davanti al corpo è quella originale ritrovata con le ossa del santo. Essa conteneva il sangue del Martire. La cripta che in cui ci troviamo è stata costruita poco più di un secolo fa e le bellissime decorazioni che vediamo sono opera del già citato pittore Guglielmo Ascanio. Possiamo vedere in forma di falso mosaico le figure di Cristo, di vari Santi (Lorenzo, Eusebio, Cecilia) e di San Teodoro. Si può anche ammirare una rappresentazione di Beato Angelo da Monteleone, francescano nato, a quanto sembra, proprio a Monteleone, tra i primi a seguire le orme del poverello d’Assisi. (silenzio contemplativo).