Testimonianze dell'esistenza del cosiddetto
Eremo di Sant'Onofrio risalgono al Settecento, grazie a Don Matteo de' Cepollino che cita la presenza di una piccola "Chiesa extra moenia detta di Sant'Onofrio", con un solo altare, "al di là del fiume Trigno", proprio lì dove vi sono anche i territori di una abbazia benedettina.
Il Bosco di Sant'Onofrio fu probabilmente uno dei numerosi luoghi di eremitaggio legati al culto di Sant'Onofrio e fioriti nella cosiddetta Terra delle Chiavi (nel sud Italia), scelto dai monaci eremiti benedettini che, dopo la vita monastica comunitaria, si ritiravano in solitudine come ultima tappa del loro percorso spirituale, con il consenso dei superiori; una tradizione di contemplazione ripresa dai monaci orientali, che avevano reso sacro quel luogo.
Curiosità
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Sant'Onofrio era un monaco eremita vissuto nel IV secolo d.C., che secondo l'iconografia ufficiale vestiva solo dei suoi peli.
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Da secoli, secondo la tradizione, l'11 giugno la statua del Santo viene portata in processione dal borgo all'Eremo, dove vi rimane fino al 16 agosto, quando viene traslata nella Chiesa Madre di S. Giovanni Evangelista. Dall'11 giugno al 16 agosto, ogni domenica, viene celebrata la Santa Messa nella Cappella del Santo.