Descrizione
Un vero e proprio reperto archeologico, il Cippo di Eca si può definire tale.
La scultura in marmo è un tesoro dell'età del bronzo, che attesta la presenza greca nel borgo pugliese. La stele è costituita da un cilindro di marmo grigio lungo 23 cm, con un diametro di 42 cm, su cui vi sono scolpiti resti di antiche iscrizioni e alcune immagini incise sulla pietra. Alla sua sinistra troviamo un volto femminile della dea della fertilità e del parto, in profilo destrorso, sulla cui testa fa capolino l'epiteto AFEA, ovvero Liberatrice. Alla destra del Cippo invece vi è un'epigrafe con sei parole di origine ellenica ma scolpite in caratteri italici e sovrapposte in sei linee ben distinte, DANAE IDAEA TURIA ECA GRAA EIZAO. La parola "Eca", probabilmente una contrazione di Ecate - una divinità della mitologia greco-romana il cui compito era quello di accompagnare le anime dei morti nell'oltretomba - ha dato il nome al monumento.
L'interpretazione dell'epigrafe greca, purtroppo, risulta ancora oggi dubbia ma nonostante ciò è un vero e proprio scrigno che custodisce segreti millenari della Puglia arcaica.