Monte Chiodo è una collina che tocca gli 806 m di elevazione, ed è posta alle spalle del borgo di Buonalbergo.
Qui, reperti archeologici - preromani e medioevali - testimoniano che un tempo vi sorgeva un centro abitato preromano che nel Medioevo lasciò il posto ad un insediamento fortificato chiamato Montegiove. Ai piedi della collina, dove passa il tratturo Pescasseroli-Candela, si trova una
Taverna per la sosta dei viaggiatori.
Taluni studiosi dell'Ottocento, identificano questo centro con la città sannitica di Cluvia, citata da Tito Livio nelle vicende della seconda guerra sannitica del 311 a.C.; nessun rinvenimento archeologico ha però confermato che l'area fosse ancora utilizzata in età romana, tanto che la storiografia moderna associa Cluvia alla moderna Casoli.
Tra fine Settecento e inizi Ottocento, furono rinvenuti su Monte Chiodo importanti resti di edifici antichi e cavità sotterranee (presumibilmente un acquedotto), oltre a vasi, idoletti, corniole e gemme incise.
Curiosità
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Monte Chiodo occupava al tempo una posizione geograficamente privilegiata, con una visuale diretta sul tratturo e sulla via Traiana più a sud, fondamentale per il controllo delle incursioni.
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Nell'VIII secolo il villaggio di Buonalbergo, inizialmente di proporzioni più modeste rispetto al villaggio di Montegiove, iniziò a prevalere grazie all'arrivo dei Normanni.