Inaugurato nel 2021, il
Teatro Comunale Francesco Miggiano è intitolato alla memoria del fondatore della locale
compagnia teatrale "La Fortuna" tuttora operativa.
Questa struttura moderna su più livelli, con
platea e galleria, dispone di
circa 90 posti a sedere ed è un'autentica "bomboniera", ricavata all'interno dell'antico complesso architettonico del Morticello o
Chiesa della Buona Morte.
I lavori di
restauro e recupero, durati tre anni, hanno riportato alla luce affreschi meravigliosi, tra i quali spicca un pregevole tesoro emerso sulla cupola e dimenticato: una rappresentazione del
Giudizio Universale. Al centro dell'opera campeggia
l'Altissimo con in testa un'aureola triangolare
simbolo della Trinità. Sotto la mano destra appare il globo emblema visivo della grandezza del cosmo, mentre lo scettro rappresenta il
potere divino. La figura centrale trova rappresentazione nella tipica iconografia di
Dio Padre con mano destra in alto che "squarcia il cielo" in atto benedicente, con posizione delle dita alla latina (con tre dita aperte e unite,
pollice indice e medio a simboleggiare la trinità e due dita chiuse rivolte verso il basso).
Verde e azzurro sono i colori predominanti che richiamano ancora una volta il clichè iconografico legato alla rappresentazione del Signore. Direttamente collegata a Dio Padre, sempre in primo piano, la
Vergine Maria indossa uno splendido abito azzurro mentre sorregge il
bambinello. Tutto intorno un vortice di nubi e, fuori dal vortice, le anime nude in attesa di giudizio, che da un lato sprofondano tra le fiamme della dannazione mentre dall'altro sono sorrette da eleganti figure di
angeli redentori. Emblematica la differenziazione dei colori utilizzati, ovvero scuri e cupi contro vividi e sgargianti.
Curiosità
-
La Chiesa del Morticello o della Buona Morte venne colpita e gravemente danneggiata dai terremoti del 1857 e del 1980, che la resero inagibile.
-
Sull'appellativo "Morticello" esistono diverse ipotesi, tra le quali: fu luogo di sepoltura dei morti fino ai primi dell'Ottocento; fu il luogo dedicato alle ultime cure e alla sepoltura dei bambini colpiti da malattie incurabili in tenera età; fu il luogo di accompagnamento alla morte ad opera della Confraternita degli Infermi.