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BENVENUTO A TRAMUTOLA, IL BORGO DELLE SORGENTI E DELLE "MUNNAREDDE"!
Tramutola è un borgo lucano della provincia di Potenza, che conta una popolazione di 2.948 abitanti. Sorge a 650 metri s.l.m., su un’altura rocciosa situata nell’area attraversata dal fiume Agri da cui prende il nome l’omonima Valle sottostante .... Fa parte della Comunità Montana Alto Agri.
Adagiato tra le verdi colline e pianure del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese e incastonato tra le cime dei monti Sirino e Volturino, il paese domina la valle denominata “Acqua Tramutola”, ricca di boschi e prati intervallati da abbondanti sorgenti che conferiscono al borgo un fascino naturalistico e paesaggistico che colpisce chiunque visiti il territorio.
Appena fuori dall’abitato, in località Caranna, nel silenzio della folta vegetazione interrotto solo dal rumore del torrente e dai suoni della natura, potrete avventurarvi sui piccoli sentieri che conducono all’area dove sgorga la Sorgente sulfurea Caolo, con la magnifica cascata che si getta tra le rocce, che dà vita ad un variegato ecosistema. Poco prima della salita che porta alla sorgente, potrete fare una sosta nell’apposita area attrezzata o organizzare pic-nic in mezzo ai prati.
Nelle vicinanze, poi, potrete assistere a un fenomeno naturale piuttosto raro e insolito che si verifica sin dall'antichità, ovvero l’affioramento di acqua mista a gas e petrolio con temperature che a volte sfiorano i 32°C. Infatti, Tramutola in particolare, e la Val d’Agri in generale, possiedono nel proprio sottosuolo il più grande giacimento petrolifero europeo su terraferma, tanto che l’intero territorio può essere definito come la “Terra dell’Energia”. Potrete vedere anche un prototipo di un’area pozzo degli anni Trenta, con la torre di perforazione che serviva ad estrarre il petrolio.
Anche nel centro storico del borgo l’acqua è l’elemento predominante: numerose fontane, molte delle quali realizzate in ferro battuto dai sapienti artigiani locali, decorano le strade e i vari angoli di Tramutola, come la bellissima fontana in pietra con mascheroni che delimita l’antico lavatoio comunale "‘Ngap l’acqua”, costruito nel Seicento affianco ad un mulino, che è il simbolo del paese e che un tempo era il punto di ritrovo dei tramutolesi, soprattutto per le donne che vi si recavano – e in parte vi si recano ancor oggi – per lavare il bucato.
Tramutola, oltre alle tante bellezze naturalistiche, vanta anche un patrimonio storico e artistico molto interessante. Passeggiando lungo il corso principale, “U’ Ceresin’”, potrete imbattervi in magnifici palazzi d’epoca - come il Palazzo Terzella e il Palazzo spagnolo Rautiis -impreziositi dai sontuosi portali, loggiati e stemmi nobiliari riccamente decorati, e potrete ammirare, soprattutto nell’antico rione San Felice, il caratteristico presepe di case addossate le une sulle altre e collegate da strette stradine, che spesso presentano finestre e balconi decorati con piccole sculture di donne in pietra.
Da non perdere l'antica Badia di San Pietro – oggi conosciuta come Casa Fiatamone – di cui rimane un bellissimo loggiato del XII secolo con capitelli in stile romanico.
Impossibile, a Tramutola, non avvertire la profonda religiosità coltivata sin dal tempo dei Benedettini stabilitisi nel territorio nel X secolo, che riecheggia tra gli innumerevoli edifici sacri del borgo. Tra le chiese, meritano senz’altro una visita la cinquecentesca Chiesa del Santissimo Rosario, che presenta un portale ligneo variamente decorato risalente al 1671, e una grande pala intagliata e dorata che dall’altare si innalza fino al soffitto; e la Chiesa Madre della Santissima Trinità, nota anche come Santuario della Madonna dei Miracoli, con la statua dedicata alla Vergine e il magnifico polittico in legno raffigurante la Deposizione, attribuito all’artista Antonio Stabile e risalente al Cinquecento.
Nel territorio di Tramutola, nel cuore della natura lucana all’ombra dei grandi alberi, sorge l’Acquapark Val d’Agri, particolarmente frequentato nel periodo estivo per la grande varietà di attrattive e divertimenti che l’impianto propone sia per adulti che per bambini: dalla piscina agli scivoli, ai parchi giochi, fino ai campi da calcio, tennis e beach volley.
Il borgo di Tramutola è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il nome del borgo sembra derivare dalla parola latina “trames” che significa “scorciatoia, via trasversale” e si riferisce alla posizione strategica in cui sorge, via di passaggio obbligata che, attraverso la Via Popilia, collegava i popoli delle valli di Diano e del Tanagro con quelli della Val d’Agri fino alle colonie della Magna Grecia, consentendo i commerci e gli scambi culturali. Secondo un’altra versione, la denominazione “Tramutola” sarebbe l’evoluzione di "terra motola", cioè ricca d'acqua, e il nome del borgo significherebbe quindi “terra imbevuta d’acqua”.
Il borgo, ancora oggi, viene definito “Napulicchio”, dal momento che in passato il modo di vestire dei propri cittadini era ispirato ai modelli partenopei.
Anticamente l’economia di Tramutola, grazie al fervore dei monaci benedettini che la abitarono, era fondata sul settore tessile, con la coltivazione del gelso e l’allevamento del baco da seta, accompagnate dalla produzione di lino e canapa, resa possibile anche dalla presenza delle numerose sorgenti.
Originaria di Tramutola era la famosa attrice teatrale Neda Naldi, moglie dell’attore Salvo Randone.
La presenza dell’oro nero nel sottosuolo di Tramutola era nota già attorno alla metà dell’Ottocento, come si evince dagli “Annali del regno delle due Sicilie” in cui viene citata l'esposizione di campioni di asfalto di Tramutola alla "pubblica esposizione di arti e manifattura del 1853" e come confermò il geografo monzese Amato Amati che segnalò lo sfruttamento del petrolio nel borgo tramite miniere di asfalto. Successivamente, tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento, prima l’AGIP mineraria e poi l’ENI crearono 47 pozzi di perforazione, estraendo gas metano e petrolio, chiusi definitivamente nel 1959.
Il borgo, oltre ai ricchi bacini di idrocarburi, possiede anche una centrale idroelettrica, costruita nel Novecento sfruttando le acque di una sorgente, che è oggi un esempio lodevole di fonte di energia rinnovabile.
Tramutola vanta una prelibata cucina tradizionale: tra i primi piatti tipici troverete i cosiddetti “Ferricelli” conditi con mollica e noci” o la minestra di cavolo; tra i dolci, la torta di “sanguinaccio” e le zeppole di San Giuseppe sono le principali specialità. Il borgo è conosciuto anche per le saporite castagne, offerte in vari modi e chiamate in dialetto locale “munnaredde”, e per la produzione del vino rosso o rosato Terre dell’Alta Val D’Agri DOC.
Citazioni
In merito agli affioramenti naturali di petrolio: “... e consiste in una piccola sorgente di acqua mista a petrolio. Il petrolio viene emesso in piccola quantità, ma in modo continuo sotto forma di viscide filacciche che vengono trascinate dalla corrente impeciando le sponde del ruscello e sprigionando un acuto odore caratteristico. La sorgente emette anche talvolta delle bollicine gassose”. Cit. del geologo Camillo Crema, nel suo articolo “Il petrolio nel territorio di Tramutola” pubblicato nel Bollettino Società Geologica Italiana, 1902
Apparizioni cinematografiche
A Tramutola sono state girate alcune scene del film “Basilicata coast to coast” diretto da Rocco Papaleo e uscito nelle sale nell’aprile 2010. Nella piazzetta del paese, ricordato da Papaleo come il borgo “delle ragazze più belle della regione”, lì dove si trova l’antico lavatoio, è ambientata la scena della festa a base di angurie e tarantella. Tra gli attori che hanno recitato nella pellicola, accanto ad Alessandro Gassmann, Papaleo e Giovanna Mezzogiorno, c’è pure il cantante Max Gazzè, per la prima volta in veste di attore, che ha anche interpretato il brano musicale “Mentre dormi” inserito nella colonna sonora del film e vincitore del David di Donatello 2011 come miglior canzone originale.