Un importante esempio di architettura "del mattone" è la
Torre Civica o
TORRE DELL'OROLOGIO.
Questo monumento venne edificato nella
seconda metà dell’Ottocento, e rappresenta solamente una parte del progetto iniziale che invece prevedeva un ampio palazzo del Comune che si sarebbe esteso verso la piazza retrostante, quella del pozzo. Il lavoro purtroppo è rimasto incompiuto perché vennero a mancare i fondi.
È uno dei monumenti più rappresentativi del paese per la sua originalità ed eleganza stilistica; molto bella è pure la
formella composita che abbellisce il fusto della torre, realizzata da Michele Lemmi, e dove è
rappresentato lo stemma del Comune:
un leone rampante su tre colli. Al livello inferiore ospita alcuni dei costumi del Corteo Storico, in particolare quelli del Casato dei Conti di Montemarte; salendo all’interno, invece, potrete imbattervi nella suggestiva saletta dell’archivio storico e infine salire sulla terrazza delle campane, da cui si domina l’intero orizzonte senza ostacolo alcuno.
Il basamento su cui poggia l’edificio, che sporge sulla piazza come una graziosa terrazza, viene affettuosamente chiamato "
la murella" ed è anche questo protagonista delle veglie serali e dei momenti di vita sociale di Monteleone.
Sul lato sinistro della piazza, non a caso chiamata Bilancini, si trova il
Palazzo Bilancini, casa natale del poeta monteleonese Pietro Bilancini.
Curiosità
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Nato nel 1864, Pietro Bilancini si allontanò dal paese per studiare sotto la protezione di uno zio parroco, e iniziò così un percorso che lo portò a raggiungere mete sempre più distanti da Monteleone, che sarà sempre presente nella sua opera come l’immagine del “focolare”, degli affetti familiari e dei teneri ricordi.
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A proposito della Piazza, si dice sia esistito un passaggio sotterraneo (di cui però non si conosce esattamente l’ubicazione) che dalla piazza portava al colle dove sorge Castel Brandetto (oggi località Berneto). Questo camminamento però sarebbe andato distrutto a causa di una frana (che è ancora visibile dal belvedere) prodotta forse da un terremoto, che ha separato le due colline.