Il giorno 11 novembre si svolge la
festa di San Martino. Viene realizzato un fantoccio, che rappresenta appunto San Martino, con abiti riciclati riempiti di giornali e di paglia, e una zucca svuotata del contenuto, a cui vengono praticati dei buchi per gli occhi, al posto della testa
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A sera alcuni ragazzi portano il fantoccio in corteo fra le strade del paese al grido di "UE' UE' SANDe MARTI' TUTTe Le CORNA A Re QUASARI" (Re Quasari è un antico vicolo di Chiauci, dove sembra abitasse anticamente una donna di facili costumi e divenuto per questo simbolo di infedeltà). Il grottesco pupazzo viene poi bruciato su un falò preparato in uno spiazzo del paese.
A conclusione della serata ogni famiglia usa preparare una cena a base di "Caviate" (gnocchi), conditi con sugo di carne di maiale, "Checoccia e Patane Pesctiate" (zucca e patate pestate), condite con pancetta soffritta con aglio e peperoncino.
Curiosità
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Il piatto "Checoccia e Patane Pesctiate" (zucca e patate pestate) è stato inserito tra i beni immateriali dalla Rete italiana di Cultura popolare e codificato dall'Accademia Italiana della Cucina.
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A San Martino si attribuisce il patronato dei cornuti poiché il giorno della sua ricorrenza si svolgeva la più importante fiera degli animali con le corna.
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