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BENVENUTO A BUTI, IL BORGO RICCO DI MULINI E FRANTOI!
Buti è un borgo toscano della provincia di Pisa di circa 5.600 abitanti, situato alle pendici orientali del Monte Pisano, sulle rive del Rio Magno.
Il borgo è di origine romana, ma il primo documento ufficiale è datato al 1068 quando era già provvisto di mura ed edifici religiosi ....
Durante il Medioevo fu protagonista degli scontri avvenuti durante le guerre tra Pisa, Firenze e Lucca in quanto collocato al centro di un sistema difensivo fortificato formato da otto castelli: Castello di Panicale, Castell'Arso, Castello di Farneta, Castello di Santo Stefano in Cintoia, Castel di Nocco, Castel Tonini, Castel San Giorgio e il Castello di Sant'Agata, alcuni dei quali ancora visitabili come Castel di Nocco e Castel Tonini.
Situato sulla riva destra del Rio Magno, Castel Tonini domina il paese e tutto il nucleo abitativo circostante che viene nominato dai butesi, appunto, “Il Castello”. Il portale medievale di via Marianini, è l'unica eredità rimasta delle antiche mura che proteggevano la zona del castello. Dopo varie vicessitudini, nel 1628 il Castello divenne una dimora di prestigio grazie alla famiglia Schiavini Cassi, per poi passare successivamente alla famiglia Tonini, grandi proprietari terrieri. Purtroppo, ridotti al lastrico, nel 1920 questi dovettero vendere il Castello al noto stilista fiorentino Salvatore Ferragamo, alla cui morte passò alla sorella, fino a quando - ormai in uno stato di degrado - nel 1981 venne acquistato dal Comune, che ancora oggi sarebbe in cerca di fondi per restaurarlo.
Nel piccolo borgo alle spalle di Castel Tonini, sorgono antichi palazzi del XVI e XVII secolo, tra cui il Palazzo Tonini - con gli affreschi del pittore Pietro Giarrè -, e la cinquecentesca Villa Medicea, al cui interno sono state girate alcune scene del film “N (Io e Napoleone)”, diretto da Paolo Virzì nel 2000.
Scendendo dal Castello potrete facilmente raggiungere il centro storico del borgo, che conserva ancora le sue caratteristiche medievali. Qui vi imbatterete nel Teatro Francesco di Bartolo, realizzato nell'Ottocento, quando Buti stava attraversando il suo periodo di fioritura artistica. A realizzarlo fu una famiglia benestante desiderosa di offrire finalmente al pubblico spettacoli di danza e musica di vario tipo. Il teatro riuscì presto a farsi strada e ad emergere nello scenario teatrale italiano.
Ogni anno a Buti si svolge uno dei più belli e antichi Pali d'Italia, nato nel XVII secolo, quando gli animali delle stalle venivano benedetti il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. La terza domenica di gennaio, dopo la festa del Santo, il borgo ospita questa entusiasmante corsa di cavalli, condotti da fantini che rappresentano le sette zone di cui si compone il borgo. Dopo la celebrazione della Messa dei Cavalli nelle rispettive chiese, e la tipica colazione con trippa e vino nei diversi quartieri di Buti, le sette contrade sfilano per le vie del borgo fino al sagrato del Duomo, dove avviene la benedizione dei cavalli che corrono il Palio. La corsa inizia alle 14:00 e si conclude con la proclamazione del vincitore che si aggiudica il Palio, dipinto e decorato ogni anno da un artista del paese. Una manifestazione fortemente sentita dai butesi, che già due settimane prima del giorno della corsa, avviano i festeggiamenti in un clima di entusiasmo che si respira in tutta la cittadina.
Il borgo di Buti è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il toponimo del borgo sembrerebbe derivare secondo alcuni dall’antico feudatario “Buti Castrum” mentre secondo altri da “Bucita”, nome medievale per indicare il "pascolo di buoi".
Il territorio, ricco di ristoranti, offre ai suoi visitatori un’ampia possibilità di scelta di piatti tipici toscani come i maccheroni al coniglio, il baccalà dolce e la trippa e i fagioli alla Butese; per quanto riguarda i dolci, si segnalano la torta di riso, il migliaccio e la bigia, ossia la polenta di farina di castagne.
Il paese è caratterizzato da un’altissima produzione di olio di qualità; Buti è infatti uno dei borghi presenti nella “Strada dell’Olio” e contribuisce alla produzione olearia dell’area dei Monti Pisani mettendo a disposizione l’utilizzo di due frantoi moderni da molteplici comuni della provincia. A partire dall'Ottocento, l'economia fu basata sull'olio extravergine di oliva che, grazie alle caratteristiche del terreno e del microclima presente, presenta un gusto delicato, in passato esaltato anche dal D'Annunzio e dal Carducci.
Un settore oggi presente ma indebolito rispetto al passato è quello dei prodotti derivanti dal castagno: celebri i cesti e i corbelli di diverse forme, usati, un tempo, per il trasporto del cibo. Questi vengono intrecciati con le antiche e tradizionali tecniche.
Una novità sul fronte del turismo risiede nel progetto “Paese Albergo” realizzato mediante una collaborazione tra i coordinatori e il Comune, attraverso cui vengono assicurati ai visitatori del borgo una serie di servizi e l’accoglienza che meritano. La società che svolge questo compito è “But.in” che si prende cura del turista fin dal primo momento.
Apparizioni cinematografiche
Alcune scene del film “N (Io e Napoleone)” diretto da Paolo Virzì(2006) sono state girate nella Villa Medicea di Buti. La pellicola è ispirata al romanzo vincitore del premio Strega nel 2000.