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Frisa è un borgo abruzzese di circa 1.685 abitanti, che sorge su una dorsale collinare dei pendii che dal mare Adriatico vanno verso la Majella, costeggiato ai lati dai torrenti Feltrino e Moro. Il suo territorio è ricco di vigneti ed uliveti che sostengono un'economia agricola secolare ....
Il Comune vanta tre borghi abitati dalle origini millenarie: Frisa, Guastameroli e Badia. Guastameroli è la frazione più antica, di cui si hanno notizie a partire dall'XI secolo. Qui sorge la splendida Chiesa di San Filippo Neri,che custodisce due grandi dipinti su tela raffiguranti scene del Purgatorio e Gesù Redentore con tre santi, eseguiti con una tecnica indubbiamente pregevole. A Frisa, invece, l'edificio religioso di maggior rilievo è il seicentesco Santuario della Madonna del Popolo, costruito tra il 1666 e il 1669, edificato conseguentemente all'apparizione della Madonna ad una fedele frisana. Nel 1680 i ladri trafugarono l'antica immagine della Madonna del Popolo che non fu mai rinvenuta, di cui oggi la Chiesa conserva una fedele riproduzione del pittore Fabio D'Angelo, eseguita nel 2014 in occasione del 350° anniversario dell'apparizione della Madonna. A Badia potrete invece ammirare i resti della quattrocentesca Abbazia di San Mauro, distrutta da un terremoto; dell'antico complesso monastico, è rimasta in piedi solo la chiesa. Il nucleo più antico del borgo sarebbe sorto proprio qui, attorno all'antico Monastero, quindi ad una certa distanza.
Una bella testimonianza della storia passata di Frisa è il Palazzo Baronale Caccianini, edificato a partire dal Seicento per volere dell'omonima famiglia, incorporando nell'edificio varie strutture della cinta muraria. Il Palazzo è stato acquistato e restaurato dal Comune del 1980, ed ospita oggi una bellissima Pinacoteca d'arte aperta ai visitatori. Oltre ad opere di artisti moderni, la Pinacoteca presenta una sala dedicata all'arte sacra frisana in cui si possono ammirare riproduzione di quadri custoditi nelle Chiese del territorio comunale.
Ogni anno, durante la prima settimana di Novembre, il borgo di Frisa celebra la Festa dell'Olio Nuovo. L'attesissima manifestazione si svolge nel centro storico, in un'atmosfera con musica ed intrattenimento. Tutte le sere dell'evento potrete degustare l'olio nuovo insieme ai vari piatti della tradizione locale, e avere la possibilità di prendere parte a dei tour guidati presso i frantoi locali, grazie ad una comoda navetta gratuita messa a disposizione per i visitatori.
Il borgo di Frisaè questo e molto altro ancora...
Curiosità
Un detto locale recita "si stort gnè la strad di Frìsce", che significa "sei storto (rivolto ad una persona) come la strada che conduce a Frisa", perchè la strada di collegamento Lanciano-Frisa ha qualche curva.
Testimonianze del periodo romano sono alcuni ritrovamenti di ruderi e alcuni reperti ancora custoditi dai contadini. Ci sono inoltre tre giacimenti funerari distrutti, che riportano ad antichi insediamenti agricoli sul territorio frisano, mentre altri frammenti in ceramica di epoca bizantina testimoniano l’esistenza di un centro abitato databile tra il V e il VII secolo d.C..
In Piazza Principe di Piemonte vi è un passaggio di raccordo tra l'antico castro e i nuovi quartieri, realizzato nel 1747 come indica un'iscrizione sulla porta laterale della sacrestia della Chiesa di Santa Lucia.
Apparizioni cinematografiche
Ancora nessuna, ma il borgo spera di averne presto qualcuna!
Cenni Storici Le origini dei tre borghi di Frisa sono millenarie. Nei pressi dove è situato oggi Guastameroli, nel IV - III sec. a. C., in località denominata "Piane di S. Lucia", si trovava il primo insediamento abitativo, giustificato dalla vicinanza della via Frentana che collegava Ortona con Lanciano, le città più importanti dell'antico popolo dei Frentani.
Le vie di comunicazione, infatti, sono state spesso fattore incentivante degli insediamenti umani. Lungo l'antica via del tratturo che collegava il massiccio della Majella al mare, in epoca romana, fiorirono numerosi insediamenti. Uno di essi era ubicato in località Badia di Frisa ed è stato verificato dalla presenza di un'antica necropoli dove ancora oggi, tra i reperti erosi dall'acqua e dal vento, tra i detriti trascinati dagli agenti atmosferici, un occhio attento può individuare qualche frammento dell'antico sepolcreto romano.
A Badia di Frisa, l'abbazia di S. Mauro, sorta intorno al 1040 per iniziativa di Trasmondo, conte di Chieti, sorge vicino alla chiesa, forse preesistente, di S. Maria di Frisa. A questa chiesa è legata la prima testimonianza scritta su Frisa, dalla quale si capisce che il paese è sorto a una certa distanza.
Nell'XI secolo il territorio di Frisa divenne possesso di Trasmondo III, conte di Chieti, che lo aveva ricevuto in dote dalla moglie, effettiva feudataria del territorio; la stessa nel 1055, con atto di donazione testamentaria, cedette il Castello di Frisa con la Chiesa di Santa Lucia al Monastero di San Benedetto di Montecassino, ma suo marito, contrario, lo occupò e successivamente lo cedette ai Cassinensi, su intercessione del Papa Vittore II.
Agli inizi del Quattrocento il borgo divenne feudo della città di Lanciano, per poi divenire più tardi (1425) feudo dei Caldora e poi ancora dei Cotugno, fino all'estinzione di quest'ultima famiglia e al passaggio al demanio regio.
Dal 1657 fino all'eversione della feudalità, il borgo fu feudo della famiglia lombarda dei Caccianini, il cui membro principale era consigliere di Intendenza sotto il governo borbonico.