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Gazzuolo è un borgo lombardo di 2.094 abitanti della provincia di Mantova, che sorge sulla sponda destra del fiume Oglio. Il nome latino del paese Vadiolum o Vadolium significa piccolo guado o guado dell'Oglio. Situato a 25 metri s.l.m ...., Gazzuolo comprende diverse frazioni, alcune più popolose come quella di Belforte, altre meno abitate come quelle di Pomara, Nocegrossa, Bocca Chiavica e La Marchesa.
Tra queste, la frazione di Belforte, in origine un borgo medievale fortificato e per diversi secoli anche luogo franco, accettò l’unione con Gazzuolo nel corso del Trecento, a causa delle epidemie che ne ridussero significativamente gli abitanti. Il castello che qui sorgeva fu distrutto nel 1415 dai Gonzaga poiché assediato da nemici Guelfi.
Nel corso del tempo, il territorio di Gazzuolo è stato abitato da diverse popolazioni: da quelle delle palafitte del 2000 a.C. agli Etruschi e ai Romani, per poi successivamente passare ai Longobardi.
Saccheggiato verso la fine del XIII secolo da Federico Barbarossa e depredato nel XIV secolo da Guelfi e Ghibellini, il paese nel Quattrocento passò ai Gonzaga che, soprattutto sotto il dominio di Gianfrancesco, lo fortificarono e abbellirono con diverse costruzioni, tra le quali il Castello, dando vita alla Signoria di Gazzuolo, divenuta alla metà del Cinquecento un Marchesato. Numerosi furono gli artisti e i letterati insigni che passarono per la piccola corte del paese, come Ludovico Ariosto, Matteo Bandello, Torquato Tasso, Baldassarre Castiglione ed altri. Nel 1552, il Marchesato di Gazzuolo venne unito al Ducato di Mantova. Il castello fu distrutto in modo definitivo nei primi anni del Settecento, durante la dominazione austriaca.
Fino ai primi decenni del XVIII secolo, Gazzuolo si distinse per la sua pretura e per un noto collegio notarile e in epoca rinascimentale raggiunse un notevole splendore, divenendo luogo di incontro degli esuli mantovani che diedero vita al reparto dei bersaglieri mantovani di Carlo Alberto.
Durante gli anni Sessanta, il borgo subì un forte spopolamento a causa della crescita del numero di emigranti che abbandonarono il territorio, e solo negli ultimi decenni ha conosciuto un nuovo ripopolamento grazie alla nascita di numerose attività imprenditoriali dedite al commercio di carta da macero, antiquariato e rottami di metallo.
All’interno del paese, così ricco di storia ma anche di scorci naturalistici, potrete passeggiare per le piazze e sotto i portici Gonzagheschi con le loro 29 colonne tutte diverse l’una dall’altra, potrete visitare i palazzi storici, i teatri Giacometto e Valle Turchino, gli oratori di San Rocco, di San Pietro e della Madonna di Loreto, le chiese di San Bartolomeo, della Madonna del Rosario e di Santa Maria Nascente e siti archeologici di grande vanto, così come potrete ammirare le bellezze faunistiche del fiume Oglio, delle oasi e delle riserve della zona.
Il borgo di Gazzuolo è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Gazzuolo è detto Gasöl in dialetto mantovano. Il nome del paese sembra derivare dal longobardo “gahangi”.
Il territorio è noto per le sue specialità culinarie, in particolare per quelle che vedono protagoniste le rane, come il risotto e le rane fritte con frittata, ma anche per gli agnoli e i tortelli di zucca e lo stracotto d’asino
La frazione di Pomara deve il suo nome al meleto che i Gonzaga avevano nel luogo, nel quale si coltivava una qualità di mele a lunga conservazione adatte per sfamare i soldati durante le lunghe campagne militari.
L’unica traccia del magnifico castello edificato dai Gonzaga e distrutto nel ‘700 è la “Preda Pescadura”, un grosso macigno conservato nei giardini pubblici del paese, proprio nell’area dove sorgeva la fortificazione.