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Nicosia (EN)

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Foto Nicosia (EN)
BENVENUTO A NICOSIA, CITTA' DEI 24 BARONI E DEI DUE CRISTI!

Nicosia, nata dalle ceneri e nel ricordo del mito di Erbita, è un'antica città sicula definita da Cicerone "Honesta et copiosa". Posta nel cuore della Sicilia, abitata da 13 ... .248 abitanti, sorge sui declivi di quattro colli: colle del Castello, su cui spiccano i ruderi del castello medievale; colle dei Cappuccini; Monte Olivento; Monte del SS. Salvatore. Nel suo territorio si contano due riserve naturali: Monte Campanito- Sanbughetti e Monte Altesina.

Nicosia vanta un considerevole patrimonio artistico per la sua storia antica di grande lustro e magnificenza e le tradizioni ereditate dal suo passato di "Città demaniale" fin dal XII secolo, che giunge fino all'800 con i raffinati Palazzi Gentilizi della "Città dei 24 Baroni". Sulla stupenda Piazza Garibaldi - definita dallo scrittore Leonardo Sciascia "una delle più belle della Sicilia" - si affacciano l’imponente Cattedrale di S. Nicola e il maestoso Palazzo di Città, simboli del potere religioso e politico che ha governato la vita sociale, religiosa e amministrativa di Nicosia. In questa sorta di spazio scenografico, si possono ammirare anche Palazzo Marrocco col suo maestoso prospetto neoclassico; Palazzo Nicosia in stile liberty e con una grande terrazza panoramica; Banco di Sicilia, edificio moderno sorto al posto del distrutto palazzetto barocco del Monte di Pietà; l'elegante Palazzo Di Falco in stile neoclassico; e Palazzo La Via, oggi sede della Domus peregrini. Sul retro di Piazza Garibaldi, sorge il grandioso Palazzo dei baroni La Motta di San Silvestro, risalente al XVIII secolo. Poco distante, un altro possente palazzo da non perdere è Palazzo Cirino, del XIX secolo, situato lungo via F.lli Testa. Proseguendo sulla stessa via fino alla Piazzetta San Francesco di Paola, si giunge ad uno dei più antichi palazzi baronali nicosiani, Palazzo Speciale La Nova, risalente al XVII secolo, oggi convento delle Suore Antoniane.

Essendo "Città demaniale", a Nicosia c'erano un gran numero di chiese ed istituti religiosi: agli inizi del Settecento si contavano 84 chiese, 6 conventi e 4 monasteri. Passeggiando tra le viuzze del centro storico di Nicosia si possono scorgere ancora oggi numerosi edifici religiosi con opere di interesse storico e artistico realizzate da importanti artisti italiani e locali. A partire dalla magnifica Cattedrale di S. Nicola, con la sua "Porta del Paradiso", indubbiamente il monumento sacro più importante di Nicosia, dichiarato Monumento Nazionale. Da non perdere la Chiesa del SS. Salvatore, che si erge in alto su una rupe affacciata sul centro abitato, con la particolarità di avere sul portale una targa in pietra con il calendario degli arrivi delle rondini. Ma a dominare l'intero paesaggio cittadino è sicuramente la Basilica barocca di Santa Maria Maggiore, ai piedi del Castello, che lascia senza parole chiunque la osservi. Fuori la basilica, in basso, si apre Largo San Vincenzo dove si eleva la Chiesa di San Vincenzo Ferrerio, totalmente affrescata da Guglielmo Borremans e anticamente annessa ad un convento di suore di clausura. Di particolare rilievo anche la Chiesa di San Biagio con pitture di Velasco e la Chiesa di San Calogero con pitture del Randazzo.

Proprio a Nicosia ha luogo ogni anno il Corteo storico più antico di Sicilia. Un appuntamento con la tradizione, che si rinnova da ben 27 anni e che rievoca la visita di Carlo V a Nicosia nel 1535. L'imperatore, tornando dall'Africa e dovendo proseguire per Messina, si fermò nel borgo, ospite del Barone La Via. Gli artigiani del luogo, per l'occasione, realizzarono in suo onore un piccolo trono, che viene tuttora conservato nella Basilica di S. Maria Maggiore e che è appunto ricordato come sedia di Carlo V. Secondo la tradizione, il corteo dei gruppi storici di Sicilia, con antichi e maestosi abiti, percorre le vie del centro storico accompagnato da musicisti, giocolieri e sbandieratori, per poi fare il suo ingresso trionfale in piazza Garibaldi dove ha inizio la sfilata in ordine d'epoca. I festeggiamenti si concludono con un suggestivo spettacolo di cabaret. 

Il borgo di Nicosia è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Il borgo di Nicosia è spesso confuso con l'omonima capitale nonché città più popolosa dell'isola di Cipro.

  • Nicosia vanta un prezioso patrimonio naturalistico. La Riserva Naturale Sambughetti-Campanito è la maggiore riserva naturale della provincia di Enna, che si estende tra i Comuni di Nicosia e Cerami. Del Comune di Nicosia fa parte anche il Monte Altesina, tra i monti Nebrodi e le Madonie, che rappresenta una roccaforte naturale dove poter ammirare boschi di lecci e meravigliose querce. 

  • Nella settimana che precede la Pasqua, le associazioni e le compagnie teatrali mettono in scena un teatro itinerante - "La Casazza" - che conquista le strade e le piazze della città. Le Casazze sono rappresentazioni itineranti figurate, con personaggi in costume d’epoca divisi in gruppi simboleggianti episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento. Ebbero origine a Genova intorno al 1260, e si diffusero in Sicilia nel Cinquecento, grazie alle strette relazioni commerciali tra Genova e Palermo. Fra le varie Casazze, quella di Nicosia era probabilmente la più grandiosa, composta alla fine dell’Ottocento da 35 scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Questo grandissimo evento durava circa 12 ore, con la partecipazione di oltre 3000 figuranti e portava a Nicosia oltre 15.000 visitatori!

  • Nicosia è nota anche come "Città dei due Cristi", per la devozione per i due crocefissi appartenenti alla Cattedrale e alla Basilica, denominati l'uno Padre della Provvidenza e l'altro Padre della Misericordia. I due crocefissi hanno fatto sì che Nicosia assumesse tale appellativo poiché si intendeva sancire la presenza di due comunità con modi e rituali diversi che si incontrano nel giorno sacro della passione. Le controversie fra i due quartieri "dei Mariani" e "dei Nicoleti" erano talmente aspre, che sfociavano in vere e proprie battaglie, tanto che si arrivò ad vero e proprio contratto di pace detto "la battagliola" che stabilì i giorni di culto per ciascun crocifisso: il Padre della Misericordia il terzo venerdì di Novembre, mentre il Padre della Providenza il venerdì Santo. 

  • Tra le tipicità gastronomiche locali vi è il nocattolo, una preparazione a base di pasta frolla e mandorle presente sulle tavole dei nicosiani soprattutto nel periodo natalizio. 

Citazioni famose

  • So tute gente che campano boe, so tuti figghi de veri operai, (como sogn-ìa) so persone norae, che tuti i poveri vono iutè. (trad. Sono tutte persone che vivono bene, sono tutti figli di veri operai, come lo sono io, sono persone onorate, che tutti i poveri vogliono aiutare). Cit. del poeta nicosiano Carmelo La Giglia citato nelle sue opere da Capuana.

  • Sotto questo Principe (Guglielmo II o il Buono) avvenne un notevole cambiamento nella nostra città (Nicosia). Era essa abitata promiscuamente da Greci, antichi suoi fondatori, e da Lombardi e Normanni, nuovi coloni. Or fosse che troppo venissero moltiplicandosi, o che nascessero tra loro discordie, qual che la cagione si fosse, fatto sta che i Greci, abbandonate le alture, si consigliarono di segregarsi dagli altri e discendere al piano che sta alle radici del monte. Quivi un nuovo quartiere si vennero fabbricando, diviso dall'antico per una porta, che dall'un canto serbasse la comunicazione tra' due popoli, ma ne mantenesse dall'altro la distinzione. Ciascuno di essi ebbe una chiesa madre: quei di sopra ritennero l'antica di Santa Maria, quei di sotto ne dirizzarono una ad onore di San Nicolò. Indi ne venne pei tempi appresso quel perpetuo rivaleggiare dei due quartieri, quel continuo contendere sul primato, quel vantare ciascuno la maggioranza della sua chiesa, onde non una, ma due rimasero le matrici per fino al secol nostro.» Cit. Giuseppe Beritelli e La Via barone di Spataro, Notizie Storiche di Nicosia, Palermo, 1852.

  • … la Lombardia siciliana, i paesi lombardi della Sicilia… Città belle sono Aidone, Piazza Armerina, Nicosia: e sono quelle in cui è avvenuto un coagulo di gruppi etnici lombardi. Ma sono belle anche Enna, Caltagirone, Scicli: Enna col suo castello di Lombardia, Caltagirone che segna il suo municipio con lo stemma di Genova; Scicli che venera san Guglielmo, città, insomma, alla cui storia diedero apporto uomini del nord. Cit. Leonardo Sciascia, 1970.

  • I Lombardi e i Galli venuti in Sicilia col Conte Ruggero, promiscuamente abitarono Nicosia, quindi gli abitanti usano il linguaggio lombardo ed il francese, sebbene corrottamente. I nicosiani, dì entrambi i sessi, si hanno anche di singolare che per l'altezza del corpo e la bellezza della bocca e del volto sorpassano tutte le altre genti di Sicilia e si addimostrano discendenti dai Franchi, dai Normanni e dai Lombardi dei quali sono colonie. Cit. Tommaso Fazello storico e teologo italiano, 1498 - 1570.

Apparizioni cinematografiche 

  • "Un santo senza parole" (2015), film molto toccante del regista Tony Gangitano, è ambientato a Nicosia e ispirato alla vita di San Felice da Nicosia; un frate, la cui spiritualità è espressa in tutte le sue azioni. Già da piccolo, Giacomo Amoroso poi divenuto Fra' Felice, mostrò i caratteri della vocazione, che non risultò essere per niente facile, nonostante trascorse una giovinezza straordinariamente improntata all’umiltà.



Cenni Storici
L'etimologia del nome "Nicosia" molto probabilmente è di origini bizantine. Deve il suo nome a San Niccolò, anche se il nome proviene da leukos ovvero "bianco", molto probabilmente in riferimento al bianco che colorava le montagne circostanti.

L'origine antica del borgo è incerta; gli storici hanno identificato Nicosia con Engio, Erbita e Imachara, le tre città dell'antichità, ma non vi sono prove certe. Si suppone che fu fondata dai Bizantini attorno al VII secolo; successivamente sotto gli arabi venne chiamata Niqusìn e fece parte di un sistema di città fortificate.

Dopo la conquista da parte dei Normanni, durante il processo di latinizzazione della Sicilia, Nicosia venne ripopolata da una colonia di lombardi - in verità perlopiù piemontesi provenienti dai territori Aleramici - che lasceranno tracce del loro idioma presenti ancora oggi nel dialetto nicosiano detto gallo- italico.  Un dialetto che ha dato voce a poeti locali come Carmelo la Giglia, menzionato anche dal Capuana nelle sue Novelle. 

Nel Medioevo Nicosia divenne la quarta città demaniale della Sicilia, dopo Palermo, Messina e Catania. Ebbe una particolare ascesa sotto il dominio degli Svevi e nel 1209 venne nominata Civitas Costantissima da Federico II. 

Durante la dominazione degli Spagnoli, nel 1535, ricevette la visita dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Nel 1700 a Nicosia si contavano 24 Baroni, due Marchesi, un Conte e più di 260 famiglie nobili. Essendo città demaniale c'erano un gran numero di chiese ed istituti religiosi: agli inizi del '700 si contavano 84 chiese, sei conventi e quattro monasteri.

Sotto i Borboni, nel 1817, Nicosia divenne sede vescovile (prima dipendeva dall'arcidiocesi di Messina), con l'erezione a cattedrale della Chiesa di San Nicolò. Sotto Vittorio Emanuele II di Savoia, Nicosia divenne capoluogo di circondario e tale rimase fino al 1927, quando passò dalla provincia di Catania alla nuova provincia di Enna.

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Nicosia informa:
Portale turistico di Nicosia, gestito dalla Pro Loco.

Si ringraziano Roberto Fiscella e Nicola Biondo per il materiale fotografico.

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