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Spadola (VV)

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Foto Spadola (VV)
BENVENUTO A SPADOLA, IL BORGO DELLA DEA MINERVA, INCASTONATO TRA LE SERRE CALABRESI!

Spadola è un borgo calabrese che sorge sulle rigogliose pendici orientali delle Serre, cullato dalle acque del fiume Ancinale ... . Questa perla rurale, popolata da soli 791 abitanti, è incastonata in un territorio che varia dai 743 ai 1284 metri sul livello del mare, ed offre un panorama mozzafiato ed un'atmosfera serena, ideale per chi vuole concedersi una pausa dalla frenesia quotidiana. 

Un rifugio di pace. Spadola è il luogo perfetto per chi cerca un'esperienza di viaggio rilassante ed al contempo arricchente. Questo borgo dove il tempo sembra rallentare, permette ai visitatori di immergersi completamente nella serenità e nella bellezza del paesaggio montano.

Il centro storico del borgo. Il centro storico di Spadola, con le sue stradine acciottolate e muri di pietra ricoperti di muschio, è un incantevole mosaico di antiche abitazioni che si aggrappano alle falde di una collina, detta Colle Minerva, simbolo di spiritualità e tradizione. Man mano che ci si avvicina, la bellezza del borgo si rivela in tutta la sua magnificenza.

Le chiese e i palazzi. L'eredità storica di Spadola è visibile in ogni angolo del borgo. Le due chiese principali, collocate una accanto all'altra sulla cima del Colle Minerva, dominano il paesaggio, testimoniando la profonda fede del paese. La Chiesa di Santa Maria sopra Minerva e la vicina Chiesa di Maria SS. dei Sette Dolori, erette sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Minerva, offrono una finestra sul passato religioso e culturale del luogo. Cuore pulsante del borgo è la piazza principale, dominata da Palazzo Emanuele e Palazzo Filardo, entrambi ricostruiti dopo il terremoto del 1783.

Artigianato locale e innovazione. L'industria del legno ha sempre giocato un ruolo predominante nella vita economica di Spadola. Dalle antiche segherie alle moderne sculture, artisti come il Prof. Raffaele Tucci e, più recentemente, Giuseppe Zaffino, hanno continuato ad onorare e a mantenere viva questa tradizione. Le loro opere, spesso ospitate all'interno delle chiese locali, rappresentano un ponte tra il passato artigianale e il presente creativo di Spadola. 

Escursioni naturalistiche - L'Altopiano delle Serre. Per gli amanti della natura, Spadola è un vero paradiso. Situato sulle Serre Calabresi, il borgo è un eccellente punto di partenza per escursioni a piedi o in mountain bike. I sentieri attraversano foreste di abeti e faggi, offrendo viste spettacolari e la possibilità di scoprire la flora e la fauna locale. Questo tratto dell'Appennino Calabro rappresenta infatti una meraviglia naturale, rigogliosa di abeti giganteschi, pini e faggi ombrosi. Le sue terre sono benedette da acque fresche e pure, mentre il Mar Tirreno ad ovest e lo Jonio ad est modellano il clima con i loro umori: tempestose raffiche invernali si alternano a brezze salmastre più miti nelle altre stagioni, rendendo questo altopiano un luogo di straordinaria bellezza. 

Accoglienza e ristorazione: La cucina di Spadola riflette profondamente le sue radici e la sua posizione montana, offrendo una deliziosa varietà di piatti locali. Tra le specialità che potrete gustare ci sono la Pasta e Suriaca al Sugo, i Pipirieji e Patati Frijuti, e la Pitta Chjina alla Spatulisa, il tutto accompagnato dai robusti vini locali. Una caratteristica importante della gastronomia di Spadola è la presenza dei funghi porcini locali, che vengono raccolti e cucinati da maggio ad ottobre, e talvolta anche fino a dicembre. Tutti i ristoranti del borgo propongono ricette a base di funghi porcini, oltre a deliziosi antipasti di funghi misti di montagna. Spadola offre la possibilità di gustare questi prodotti tipici nelle sue sei attività ristorative, dove tradizione e sapori autentici si incontrano per offrire un'esperienza culinaria unica. Inoltre, i visitatori potranno pernottare in uno dei quattro alberghi presenti sul territorio, assicurando un'accoglienza confortevole e di qualità.

Eventi e tradizioni. Spadola è viva di eventi e tradizioni che animano il borgo tutto l'anno. La festa patronale di San Nicola di Bari si celebra due volte l'anno, la prima domenica di Agosto e il 6 Dicembre. La festa estiva inizia la sera dell'inizio del novenario (Giovedì) con l'accensione di "Puricinedhjia", fuochi di paglia (restuccia)  a forma di croci al primo botto dei fuochi d'artificio. Durante il novenario - sia in estate che in inverno - vengono distribuiti i tradizionali panini di Santu Nicola. Durante la Processione oltre alla distribuzione di panini giunti davanti la Cona della Madonna del Carmelo, ha luogo lungo via Roma la tradizionale Marcia della Banda musicale e della Fanfara in onore di San Nicola. La festa della Madonna dei Sette Dolori si celebra l'ultima Domenica di Agosto ed è caratterizzata dai tradizionali canti in latino in Chiesa durante il settenario. Un altro evento caratteristico è il gioco del formaggio a Carnevale, un divertimento che vede i partecipanti far rotolare forme di formaggio per le vie del paese.

Spadola è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Origini del nome di Spadola. Il nome "Spadola" potrebbe derivare dal latino "ex palude" a causa delle copiose acque del fiume Ancinale che - come scrivevano i latini - sfociando nel territorio si infrangevano contro le rocce a sud della collina, formando un'area paludosa che circondava e proteggeva il borgo. 

  • La leggenda della Maledizione del 1121. Una delle storie più affascinanti legate a Spadola è quella della maledizione di Papa Callisto II. Nel 1121, il Papa maledisse Spadola a seguito del furto di una sua pianella durante un saluto ai cittadini. La maledizione fu revocata nel 1984 da Papa Giovanni Paolo II, che durante la sua visita alla vicina Certosa di Serra San Bruno, accettò la restituzione simbolica della pianella, segnando un'era di prosperità per il borgo.

  • Il cuore civico: il Municipio di Spadola. La storica area in cui sorge il Municipio, costruito nel 1950-51, è detta "chianu di lu palazzu", dal nome di una casa Palazziata, probabilmente distrutta dal terremoto del 1783, dove probabilmente venivano raccolti e depositati i censi che gli spadolesi pagavano alla Certosa preesistente. Una vera testimonianza della resilienza e del rinnovamento di Spadola attraverso i secoli.

  • Il miracolo di San Nicola. Il 21 novembre 1935, Spadola fu teatro di un evento straordinario che rimane impresso nella memoria collettiva del borgo. Durante una notte di incessanti piogge, il fiume Ancinale tracimò, causando allagamenti e danni significativi. In quel momento di crisi, gli abitanti si rivolsero a San Nicola, il loro patrono, la cui statua era conservata in un armadio in una casa locale, insolitamente priva delle mani per consentire la chiusura delle ante dell'armadio. Credendo che solo il santo potesse intervenire, decisero di riattaccare le mani alla statua, sperando in un suo intervento miracoloso. Miracolosamente, nel momento in cui le mani furono fissate, si sentì un boato, il ponte che bloccava il passaggio delle acque a causa degli alberi che facevano da diga implose e le acque ricominciarono a scorrere liberamente, salvando il paese dall'inondazione. 

  • Maria Rosa Tassone: la Donna più longeva della Calabria. A Spadola vive Maria Rosa Tassone che è la donna più longeva della Calabria. Il 25 gennaio 2024 ha celebrato i suoi 109 anni. Ha vissuto due guerre, l'alluvione del 1935, ed attribuisce la sua longevità ad una dieta di "pasta e suriaca" (pasta e fagioli) e peperocino piccante.

  • Le sorgenti. In località Fontanella, Fontana  Vecchia - San Nicola, e Talanu, vi sono sorgenti di acqua oligo-minerale. Queste sorgenti naturali rinomate per la loro purezza e qualità, rappresentano un ulteriore tesoro del territorio di Spadola.

  • Beni archeologici. Nel corso di lavori di scavo sul Colle Minerva, sono stati rinvenuti una statuetta d’oro della dea Minerva, antiche spade e parti di oggetti sacri.



Cenni Storici
La storia del borgo di Spadola si intreccia con le radici più antiche della civiltà, risalendo fino alla Magna Grecia. La scoperta di una statua di Minerva in pietra calcarea e di altri reperti significativi durante gli scavi archeologici, ha confermato che il territorio era abitato ben prima dell'era medievale, su un sito che ospitava un luogo di culto dedicato a questa dea. Questo rinvenimento evidenzia la continuità storica di un'area che è stata testimone di un susseguirsi di eventi che hanno plasmato il borgo nel corso dei millenni.

Il documento storico più antico relativo a Spadola risale al 1093, quando il Conte Ruggiero il Normanno concesse a San Bruno, un eremita certosino, un pezzo di territorio sull'altopiano meridionale sopra il borgo. La donazione, descritta dettagliatamente nel documento, stabiliva i confini dell'area che partivano "Sicut aqua decurrit per Spatulam usque ad flumen Enchinar," sottolineando così l'antico nome e l'importanza del luogo.

La storia religiosa di Spadola è particolarmente ricca. La sommità della collina dove oggi si trovano la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva e la Chiesa di Maria SS. dei Sette Dolori era originariamente un sito pagano. La prima comunità cristiana del borgo, ancora attiva, prende il nome da Santa Maria sopra Minerva, una denominazione che sottolinea l'integrazione tra le eredità culturali pagana e cristiana. Queste chiese non solo sono luoghi di culto, ma anche custodi di una storia complessa e stratificata.

Nell'epoca dei Certosini, Spadola conobbe un importante sviluppo artigianale e agricolo. Furono impiantate le prime segherie lungo il corso dei grossi ruscelli e sull'Ancinale venne costruita una ferriera, gestita dal fratello di Ettore Fieramosca. Con l'aumento della popolazione, crebbe anche il senso comunitario e la coscienza civica. Tuttavia, nel 1339 e nel 1357, sotto il peso di ingenti tasse imposte dai regnanti del Regno di Napoli, gli abitanti decisero di abbandonare il casale, rifugiandosi nelle foreste circostanti fino a quando non furono condonati i loro debiti fiscali per intercessione dell'Abate della Certosa.

Nel 1806, il Re Gioacchino Murat abolì la "Prelatura Nullius" della Certosa di Serra, facendo di Spadola un comune autonomo, annesso alla Diocesi di Gerace.

La regione subì divisioni amministrative nel 1806 e cambiamenti nella gestione dei terreni. Nonostante le sfide, la comunità di Spadola ha superato l'esodo dalle campagne tra il 1958 e il 1968, mantenendo la propria eredità culturale e rilanciando l'economia locale attraverso l'artigianato e le sovvenzioni assistenziali.

Infine, una leggenda del 1121 racconta che nel 1121, la visita di Papa Callisto II a Spadola, si trasformò in un evento storico che avrebbe segnato il destino della comunità per secoli. Durante una sosta forzata, mentre gli abitanti del borgo si radunavano per rendere omaggio al Pontefice seguendo la tradizione del bacio al piede, avvenne un furto inconsueto: la pianella del Papa venne sottratta. Indignato da tale audacia, Papa Callisto II maledisse Spadola ad una stagnazione demografica, una maledizione che perdurò fino al XX secolo. Solo nell'ottobre del 1984, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II alla vicina Certosa di Serra San Bruno, Spadola colse l'opportunità per un gesto di grande simbolismo: la restituzione della pianella sottratta secoli prima. Questo atto di riconciliazione, benedetto dal Papa, non solo revocò la maledizione, ma inaugurò una nuova era di prosperità e crescita per il borgo, ristabilendo Spadola come comunità fiorente e riconciliata con la sua storia.

Questo affascinante percorso storico rende Spadola non solo un luogo di notevole interesse storico e culturale, ma anche un esempio vivente di come una comunità possa attraversare e superare le sfide attraverso i secoli, mantenendo viva la propria eredità e identità.

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