La splendida
Basilica di San Giacomo venne dichiarata
Monumento Nazionale nel 1904.
Edificata agli inizi del 1100 dai
maestri comacini, in età barocca divenne parrocchia e venne attribuita alla
famiglia Sfondrati che ne stabilì l'intero ampliamento. Agli inizi del Novecento, si decise di ripristinare l'
antico stile romanico, di cui oggi conserva internamente le tre navate, alcuni capitelli e i Simboli degli Evangelisti dell'ambone, mentre esternamente le tre absidi decorate da archetti a doppia ghiera. Anche il battistero è frutto del restauro novecentesco.
Al suo interno, si alternano
opere d'arte appartenenti a differenti epoche, tra le quali due tavole - una di scuola umbra e una di scuola toscana - del Quattrocento, varie sculture romaniche e numerosi quadri di fine Cinquecento/Seicento, fra i quali una "Deposizione di Gesù nel sepolcro" attribuita al Perugino e una "Madonna delle Grazie" attribuita al Foppa.
Il
bellissimo altare maggiore, in legno scolpito e dorato, risale al Settecento ed è opera della ditta Sampietro, con lastre di marmo di Musso. Di notevole importanza sono inoltre un
Crocifisso romanico del 1100 ed un
Cristo morto nel sepolcro del 1600.
Nelle tre absidi si trovano la
cappella di Sant'Orsola, custode di un mosaico del Novecento, realizzato dalla ditta Castemari di Venezia; l'ancona in legno dorato, posta sopra al tabernacolo, dello scultore Domenico Pini di Bellagio; la
cappella di Sant'Antonio, anch'essa custode di un mosaico della ditta Castemari di Venezia, il quale prese il posto di un affresco deteriorato dall'umidità.
Il
campanile della Chiesa, sovralzato nel Seicento, è formato da un
pregevole concerto di 5 campane ancora oggi perfettamente accordato, realizzato nel 1849 dalla nota fonderia Valtellinese "Pruneri" con sede a Grosio (SO). Le campane sono state installate secondo il
tipico sistema di suono "Ambrosiano", come da tradizione della zona.
Curiosità
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Il campanile era originariamente una torre di difesa.
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Il Cristo morto qui custodito è di fattura spagnola e apparteneva, secondo la tradizione, ad un insediamento spagnolo situato in località Pian di Spagna, in cima al lago di Como, che venne travolto dalla piena del fiume Adda. Furono alcuni pescatori bellagini a ritrovare l'opera che da allora, ogni Venerdì Santo, viene portata in processione.