Descrizione
La fornace Clemente-Malanga ha rappresentato per S. Andrea di Conza il luogo dove con più continuità si sono espresse le capacità imprenditoriali ed operaie della gente laboriosa della comunità.
Svariate generazioni di giovani hanno incontrato il lavoro in questa antica fabbrica di mattoni.
La fornace costituisce la testimonianza più importante della tradizione lavorativa della comunità locale, che si è espressa per lungo tempo sia nella lavorazione della pietra da taglio, del legno e del ferro battuto, ancora saldamente radicata nella cultura locale e dai frutti ben visibili nel paesaggio urbano, sia nella produzione del laterizio da costruzione, che ha assunto già da tempo una vera e propria dimensionale industriale, con una presenza significativamente fuori scala per le dimensioni e la consistenza dell’abitato.
Il terremoto del 23 novembre 1980 arrecò alla struttura ingenti danni che ne sconsigliarono il recupero in sito.
Di particolare interesse è costituito dalla “pista” interrata del forno di tipo Hoffmann (unico superstite dell’ intero meridione), con i suoi condotti di aria, i settori rotatori di caricamento e la camera del fuoco. I mattoni venivano cotti con legna e carbone attraverso un ciclo continuo di carico e scarico interrotto solo dal terremoto del 1980.
Dal 1980 al 1985, con il Piano di Recupero, ci fu l’esproprio, per pubblica utilità, dell’intero stabile; dal 1985 al 1990 si decise l’intervento di archeologia industriale per realizzare il Centro Sociale Polivalente; dal 1990 al 1995 si realizzò il recupero statico e funzionale; oggi si è avviato l’utilizzo di tutti gli spazi nelle più svariate manifestazioni, dal teatro alla musica, dal ballo alle mostre, ai dibattiti.
Nel 2018 l’Amministrazione Comunale presieduta dal sindaco D'Angola ha voluto intitolare la struttura a Gabriele Giorgio che prima e dopo il terremoto ha a lungo investito idee e risorse per la crescita culturale e sociale del paesino altirpino.