La
storica Villa ottocentesca Melzi d'Eril, di proprietà dell'omonima famiglia e oggi appartenente al suo ramo Gallarati Scotti, è stata dichiarata assieme alla proprietà circostante,
Monumento Nazionale.
L'intero complesso ospita, oltre alla residenza: una cappella, i giardini, l'aranciera oggi adibita a museo, una collina-pineta.
Aperti al pubblico sono i giardini, la cappella e il museo.
La Villa presenta una splendida scalinata a doppia rampa con quattro leoni di stile egizio. Al suo interno ospita un dipinto di Francesco Melzi ed uno di Napoleone primo console del 1803, più due busti in bronzo raffiguranti Giuseppe e Giulia Parravicini, tutti opera di Andrea Appiani. Tra le
opere d'arte, raccolte da Francesco Melzi, vi sono un Van Dyck, un Rubens e un Van Ruysdael. Esternamente, sul terrazzo e nel parterre, spiccano
due statue in marmo del Cinquecento, raffiguranti Apollo e Meleagro, attribuite allo scultore Guglielmo della Porta.
I giardini all'inglese - che si estendono per 800 metri lungo la costa del lago tra il borgo di Bellagio e la frazione Loppia - furono progettati dall'architetto Luigi Canonica e dall'agronomo Luigi Villoresi, responsabili anche della sistemazione del Parco della Villa Reale di Monza. Ricchi di sculture e di piante rare ed esotiche - come alberi secolari, siepi di camelie, boschi di azalee, rododendri giganti, pietre e monumenti, imbarcazioni e vari pregevoli cimeli - presentano anche una sorta di
"giardino orientale" con un laghetto di ninfee. Tra le
sculture, varie statue egizie e un chiosco in stile moresco con i busti degli imperatori d'Austria Ferdinando I e Marianna di Savoia, e del duca Lodovico Melzi con la consorte Josephine Melzi Barbò, ultimi proprietari della casata Melzi prima del passaggio alla famiglia Gallarati Scotti. Di fronte al chiosco, un monumento a Dante e Beatrice opera di Giovan Battista Comolli.
In origine contingua ai giardini, poi separata dalla strada comunale, era
la collina-pineta, che
si estende verso la frazione di Aureggio.
A nord-est della Villa si trova
il Museo - ex aranciera, ovvero una serra per le piante di aranci - che custodisce preziosi cimeli del periodo napoleonico, come il busto dell'imperatore, le chiavi della città di Milano, alcune stampe della Milano napoleonica, i cannoni della prima campagna d'Italia del 1796, rari reperti archeologici e due affreschi rinascimentali di provenienza lariana.
La cappella gentilizia sorge a sud-ovest del giardino, e conserva le spoglie della famiglia Melzi d'Eril. In questo tempio neoclassico potrete ammirare notevoli sculture come il palio d'altare con la statua di Cristo Redentore di Giovan Battista Comolli, e i monumenti funerari. Nella parete nord esterna, è stata murata la
porta dell'antica casa Melzi di Milano, attribuita a Bramante, con una lapide di famiglia. Di fronte al portale spicca un fregio in pietra del Duecento, con i simboli dei quattro Evangelisti, appartenente un tempo alla vicina chiesa di Santa Maria in Loppia.
Curiosità
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Di fronte al monumento a Dante e Beatrice, il compositore ungherese Franz Liszt, ospite di Villa Melzi, compose la Sonata a Dante (1847-1855).