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Acerenza è un borgo lucano della provincia di Potenza che conta una popolazione di circa 2.200 abitanti. Sorge adagiato su di un colle a più di 800 metri s.l.m ...., da dove domina la pianura circostante lambita dalle acque del fiume Bradano e del suo affluente Fiumarella, e insieme ad altri sette comuni fa parte dell’Unione Comuni Alto Bradano.
Acerenza è uno dei paesi più antichi della Basilicata, essendo stato fondato verosimilmente in epoca pre-romana, e si presenta come un caratteristico borgo medievale che ha mantenuto intatto il fascino dei tempi passati e le antiche tradizioni, tanto da essere stato inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Denominata “città cattedrale” per la sua maestosa Chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta e a San Canio, che si staglia nel cuore del centro storico accanto al Castello medievale, Acerenza è un vero e proprio scrigno di arte e cultura che incanta chiunque la visiti.
La sua posizione elevata – che ha portato il poeta latino Orazio a definirla come “il nido d’aquila dell’alta Acerenza” e scrittori come Tito Livio e Procopio a parlarne come “fortezza di guerra” – permette di godere dal Belvedere Torretta di un panorama mozzafiato, che si perde a vista d’occhio tra le vigne dai colori vivaci e cangianti e i bellissimi paesaggi verdi dell’Alta Valle del Bradano.
Circondato da boschi secolari e da una natura incontaminata, il borgo fa parte del Parco Regionale del Vulture e vanta anche un patrimonio naturalistico di grande interesse: nel Bosco di San Giuliano e presso il Lago artificiale potrete passeggiare tra sorgenti millenarie e alberi maestosi, dove trovano riparo molte specie animali, come cinghiali, lepri, ricci, volpi, faine, puzzole, rapaci, picchi e anche lupi. Avrete anche la possibilità di praticare la pesca sportiva o di andare in canoa sul fiume Bradano, o di fare trekking ed escursioni in mountain bike o a cavallo.
Nel centro storico di Acerenza – che ancora oggi mantiene la tipica conformazione urbanistica tardo medievale-rinascimentale – passeggiando tra le ripide stradine, nelle piazze e nei vicoli, potrete facilmente imbattervi in autentici tesori: dalle fontane, come quella di San Marco in stile neoclassico, ai palazzi signorili, molti dei quali risalenti al Settecento, impreziositi da cortili interni e da portali in pietra finemente lavorati con statue ed effigi delle antiche famiglie nobiliari.
Da non perdere sono il Palazzo cinquecentesco che fu sede della Pretura, il Palazzo della Curia Vecchia in stile longobardo-normanno-svevo - che in parte si estende nelle sale dell’antico Castello -, e la settecentesca Villa Gala a due piani, che fu residenza estiva dell’Arcivescovo ed è adornata da un cornicione a romanella e da magnifici portali.
Nel fitto groviglio di viuzze potrete andare alla scoperta dei numerosi edifici sacri del borgo: oltre alla Chiesa Madre, dove potrete ammirare preziosi dipinti cinquecenteschi, un busto dell’imperatore romano Flavio Claudio Giuliano posto nella sacrestia e l’affascinate cripta del 1524 con le pareti interamente affrescate da Giovanni Todisco da Abriola (PZ), meritano una visita anche l’antica Chiesa di San Laviero con la tela settecentesca di Filippo Donzelli raffigurante il martirio del Santo e la statua di San Rocco in cartapesta leccese; il cinquecentesco Convento Francescano col bellissimo chiostro e l’annessa Chiesa di Sant'Antonio; e la Chiesa rupestre di San Michele Arcangelo, situata in una grotta dove è conservata una statua in legno dell’Arcangelo, intagliata dall’artigiano acheruntino Angelo Maria Marmo conosciuto come “Furnaciar”.
Interessanti sono anche i musei di Acerenza: il Museo dei Legni Intagliati, situato nel Convento di Sant’Antonio, dove potrete ammirare bellissime opere lignee intagliate dalle sapienti mani di Giuseppe e Giovanni Di Trani; il Museo Diocesano di Arte Sacra, dove sono conservati paramenti liturgici, dipinti su tela e tavola, antichi manoscritti, statue in legno e marmo, oggetti di oreficeria e argenteria napoletane del XVIII secolo, provenienti dalle chiese della diocesi e dal tesoro della Cattedrale; e il Museo Etnografico della Civiltà Contadina, dove sono esposti i simboli dell’universo rurale e della vita quotidiana di un tempo..
Il borgo di Acerenza è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il nome del borgo deriva dal toponimo osco “Akere”, poi diventato Acherutia e successivamente trasformato dal poeta Orazio in Acherontia che significa “luogo alto”.
I Santi patroni di Acerenza sono San Canio, San Laviero e San Mariano, festeggiati rispettivamente il 25 maggio, il 17 novembre e il 30 aprile.
L'economia del borgo si basa sull’agricoltura e sull’attività di piccole imprese artigiane che operano nei settori dell’edilizia e della lavorazione del legno, del ferro e del vetro. Molto attive sono anche le aziende agricole dove si produce il vino Aglianico del Vulture Doc – un vino di colore rosso intenso, dal profumo delicato di frutti di bosco, con note di legno e vaniglia, se invecchiato in barrique – e l’olio extra vergine d’oliva.
Acerenza ha tra i suoi prodotti tipici un'eccellenza internazionale, il panettone, che nel 2014 è stato premiato come il miglior panettone d'Italia. Eccellenze sono anche la salsiccia e la soppressata acheruntina, preparate ancora al coltello, e l’ottimo pane di semola rimacinata di grano duro. Tra i piatti tradizionali, potrete gustare i “maccaroun a desch’t”, maccheroni di pasta fresca fatti a mano; i “z’zridd”, pasta casereccia condita con fagioli e lenticchie; e i tipici dolci della vendemmia, come il “sasanidd”, pasta fresca di grano duro cotta nel mosto, e lo “sfogliolato”, pasta di pane con ripieno di cannella, uva sultanina e alici. Da non perdere, nel periodo pasquale, sono il “Pastizz”, una gustosa torta di ricotta, e, a Natale, i “Calzoncelli”, dolci ripieni di castagne e ceci.
Il borgo ha una propria squadra di calcio che l'A.S.D. Acerenza che milita nel girone B potentino di Terza Categoria.
Nel 2014, Acerenza ha conquistato il quarto posto nella competizione nazionale "I Borghi più belli d'Italia" promossa dal programma televisivo di Rai Tre “Kilimangiaro”, mentre a novembre 2018 il paese ha partecipato, sempre su Rai Tre, alla gara de "Il Borgo dei Borghi", arrivando in finale tra i primi 20 su 60 comuni italiani.
A febbraio 2018, la rivista americana Forbes Italia ha menzionato Acerenza come uno dei 10 posti più belli del mondo.
Nel territorio acheruntino sono stati riportati alla luce diversi reperti archeologici: in località Serra Altura, sono stati ritrovati resti risalenti al Neolitico e sul vicino Monte La Guardia sono state rinvenute tracce di insediamenti della prima età del Ferro, una statuetta bronzea del dio-eroe Eracle e tombe del IV secolo a.C., mentre in alcune caverne sono stati scoperti manufatti litici.
Apparizioni cinematografiche
Ad ottobre 2018, Acerenza ha ospitato le riprese del film di produzione italo-canadese“From the vine” del regista Sean Cisterna, uscito nelle sale nel 2019, che ha visto la partecipazione di attori italiani e stranieri, quali Joe Pantoliano, Paula Brancati, Wendy Crewson, Marco Leonardi, Tony Nardi, Tony Nappo, Franco Lo Presti e Kevin Hanchard.