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BENVENUTO A CAUTANO, IL BORGO DELLA PATATA INTERRATA!
Cautano è un borgo campano di 1.997 abitanti, situato alle pendici del Monte Taburno-Camposauro, in posizione centrale rispetto alla "Dormiente del Sannio" e all'intera Valle Vitulanese di cui fa parte. Il suo territorio è attraversato dai torrenti Jenga e dal suo affluente Jerino, oltre ad altri corsi d'acqua minori ....
Cautano è il posto ideale per una sosta di qualche giorno all'insegna delle innumerevoli escursioni nel meraviglioso Parco Regionale Taburno-Camposauro. All'interno del Parco si possono infatti percorrere vari percorsi, come la via dei Mulini, la via del Borgo, la via del Grano, la via dei Briganti, la via del Vino; oltre a numerosi sentieri. La variegata morfologia del territorio è dovuta alla sensibile oscillazione dei valori altimetrici, che variano dai 160 metri del fondovalle fluviale ai 1.325 metri della cima del Monte Camposauro. Dal punto di vista naturalistico, particolarmente interessanti sono i castagneti e i boschi di querce e faggi. Passeggiando nel Parco, si potranno incontrare varie specie di animali, come i cinghiali, le volpi, le lepri, i fagiani, gli scoiattoli, le cornacchie grigie, i merli, i ricci, le talpe. Sollevando lo sguardo verso il cielo, si potranno scorgere i maestosi voli della Poiana e del Falco Gheppio. Sono inoltre presenti anfibi e rettili; una colonia di corvo imperiale; diverse specie di uccelli rapaci; e vari uccelli comuni. Ancora oggi, come in passato, prosegue la coltivazione di uliveti e vigneti, i cui colori mutano con il cambiare delle stagioni e dipingono una tela a cielo aperto che è possibile ammirare soffermandosi nei vari punti panoramici. Il Parco è interessante in tutti i periodi dell'anno, in particolar modo a primavera e in autunno. A fine maggio, le conche (Campo Cepino, Campo Trellica e Piano Melaino) ospitano stupende fioriture di Viole e di Orchidee. Chi volesse, può trascorrere la notte in tenda o presso il rifugio Camposauro, apprezzando così anche il magnifico paesaggio notturno.
In questo paesino tranquillo ci si può rigenerare dai ritmi frenetici della città. Passeggiando tra i vicoli del centro storico del borgo, arriverete nella bella piazza in cui domina l'antica Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo, circondata da magnifici palazzi signorili appartenuti alle più antiche famiglie nobiliari del luogo. Da ammirare è l'ottocentesco Palazzo Izzo, col suo magnifico portale in pietra scolpito a mano. Merita una visita anche la Cappella rupestre di San Rocco, risalente al XII secolo, che sorge nella parte più alta del paese, su di un eremo che offre uno splendido panorama sull'abitato.
Il visitatore che si reca a Cautano, potrà fare un'esperienza unica nel suo genere: assistere al Rito della Patata Interrata del Taburno. Tra la fine dell’estate e l'inizio dell’autunno, i contadini raccolgono le patate di montagna e le interrano, per poi ricoprirle di foglie di felce. Questa tecnica antica della trazione contadina, serviva un tempo a prevenire i furti dei briganti. La patata interrata ha la peculiarità di riuscire a mantenere in maniera del tutto naturale le proprietà nutritive, senza l'ausilio di prodotti chimici. Questa eccellenza locale è l'ingrediente base di molte ricette, tra le quali una insolita confettura, assolutamente da provare!
Il borgo di Cautano è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il Massiccio del Taburno ha una caratteristica morfologia, somigliante ad una donna sdraiata, che gli ha conferito l'appellativo di "Dormiente del Sannio".
Tra i borghi di Cautano e Vitulano, si possono scorgere vari affioramenti di brecce calcaree policrome, di calcari sbrecciati e di alabastri calcarei, noti come i "Marmi di Vitulano". Sfruttate fin dall'antichità, solo nella seconda metà dell'Ottocento si fece delle sei cave esistenti un utilizzo più razionale. I marmi di Vitulano, famosi in tutto il mondo, furono utilizzati dal Vanvitelli in numerosi suoi lavori, tra i quali le maestose scale della Reggia di Caserta, di Napoli e di Portici. Verso la fine del XIX secolo, furono esportati anche in Francia, in Nord America, in Inghilterra e in Australia. Furono inoltre usati in Russia, per rivestire le Guglie del Cremlino nel 1922.
Cautano vanta una ricca produzione di eccellenze D.O.C. come l'olio, il vino Aglianico del Taburno e la Falangina.
Durante le varie manifestazioni che si svolgono nel borgo, si possono degustare gli ottimi piatti della tradizione locale, come la pasta fatta in casa al ragù di carciofi o condita con ceci e formaggi.
Nel borgo è stato realizzato un monumento in onore di Simonetta Lamberti, una bambina uccisa accidentalmente nel 1982, durante uno scontro a fuoco che aveva per obiettivo suo padre Magistrato. Il crimine fu il primo di una lunga serie che negli anni '80 coinvolse vittime innocenti nella lotta alla criminalità organizzata.
A Cacciano, frazione del borgo, da non perdere uno splendido Lavatoio dell'Ottocento.
Cenni Storici L'etimologia del nome di Cautano, risalirebbe - secondo alcuni studiosi - al periodo tardo-sannitico, e precisamente ai profughi di Caudium, capitale dell'antico Sannio distrutto durante la guerra sannitica, che si stanziarono nell'area dando origine al borgo; secondo questa ipotesi, quindi, "Cautano" deriverebbe da "Caudium" (poi "Caudini" o "Caudani").
Il territorio di Cautano era originariamente abitato da contadini che vivevano sui poderi, in un contesto dove si coltivavano principalmente grano, vite, olivo. Verso la montagna, si svolgevano lavori quali il taglialegna, il boscaiolo, e il carbonaio.
Tracce di insediamenti umani di epoca preistorica sono state rinvenute nel territorio, a dismostrazione del fatto che la zona fu abitata presumibilmente a partire dal VII secolo a.C., da tribù Osche dell'Italia centrale, poi inglobate dai Sanniti durante le famose "Primavere Sacre". I Sanniti si batterono militarmente varie volte contro l'Impero romano per frenare le sue mire espansionistiche, lasciando impressa nella memoria storica la sconfitta e l'umiliazione inflitta ai Romani nel corso della battaglia delle Forche Caudine (321 a.C.), durante la seconda guerra sannitica. Vari studiosi ipotizzano che la piana di Prata, situata tra Frasso Telesino e Cautano, fosse proprio l'ingresso delle Forche Caudine.
Con la terza guerra sannitica, però, il territorio passò sotto il dominio romano, seguendo le sorti dell'Impero nonché le diverse distruzioni causate dai terremoti, che comportarono la nascita dei piccoli centri della valle di Tocco.
A partire dal 500, i vandali giunsero nei centri dell'intero Taburno dove costituirono il Ducato di Benevento.
Dal 1100, con la nascita del Regno delle Due Sicilie , la Valle di Tocco fu annessa al Giustiziorato del Principato Ultra e solo per brevissimi e isolati periodi fece parte dello Stato Pontificio.
Sotto gli Angioini, il feudo fu ceduto a Roberto di Ravello; successivamente appartenne ai Della Ratta, ai Carafa e ai D'Avalos d'Aragona, ultimi feudatari fino all'abolizione della feudalità.
Con l'Unità d'Italia nel 1861, Cautano divenne Comune autonomo.