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BENVENUTO A ROTONDA, IL BORGO DELLA MELANZANA ROSSA DOP!
Rotonda è un borgo lucano di circa 3500 abitanti, arroccato su un colle al margine sud-orientale della Valle del Mercure, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, una zona di grandi bellezze paesaggistiche ....
Il borgo è immerso nell'affascinante Parco Nazionale del Pollino, sito UNESCO con 69 geositi, nonché Parco Nazionale più esteso d'Italia, a cavallo tra Calabria e Basilicata. Numerosi itinerari e percorsi condurrano i visitatori in fitti boschi di faggio, abeti e castagni, fino alla pregiata e incantevole specie arborea emblema del Parco: il Pino Loricato. Particolarmente bizzaro tra la fauna è lo scoiattolo nero meridionale, riconosciuto come specie autoctona di Basilicata e Calabria, che appartiene probabilmente ad una popolazione rimasta isolata dallo scoiattolo comune nel periodo delle glaciazioni, e che si è pian piano differenziata fino a diventare una specie autonoma. All'interno della valle del Mercure, nel territorio di Rotonda, sono stati ritrovati interessanti reperti paleontologici, l'Elephas antiquus (nel 1982) e l'Hippopotamus major (nel 2006), entrambi ammirabili presso il Museo Naturalistico e Peleontologico del borgo. Presso l'Ecomuseo del Pollino è possibile invece compiere un viaggio virtuale alla scoperta dell'intero patrimonio ambientale e culturale del Parco. Ricchissimo di sentieri e percorsi, il Parco è consigliato agli amanti delle passeggiate, del trekking e dell'escursionismo in generale, da poter svolgere accompagnati da una delle numerose guide specializzate. La varietà dei paesaggi della zona lo rende meta interessante anche per gli amanti delle attività sportive, come l'alpinismo, lo sci di fondo, la mountain bike, il torrentismo, il rafting, il river tubing.
La più importante attrattiva naturalistica del borgo di Rotonda è costituita dalla Faggeta Vetusta di Cozzo Ferriero, riconosciuta Patrimonio UNESCO per l'eccezionale valore universale. La faggeta si trova nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, e si estende per circa 70 ettari lungo la dorsale che da Coppola di Paola raggiunge Cozzo Ferriero, in prossimità dello spartiacque che segna il confine tra Basilicata e Calabria. Questo ecosistema ricco di fascino è caratterizzato dalla presenza di alberi di età avanzata al termine del ciclo di vita, come faggi monumentali di circa 500 anni, ed alberi morti in piedi e schiantati, tipici delle faggete vetuste, massima espressione di naturalità di un territorio. In questi luoghi, la prolungata assenza di attività umane ha consentito alla natura di esprimersi liberamente, dando vita a cenosi strutturalmente complesse e ricche di biodiversità. Di particolare incanto un antico pino loricato, la cui età è stata stimata in 1.230 anni da ricercatori dell’Università della Tuscia, i quali l'hanno chiamato Italus.
Vista la conformazione del territorio, che abbonda di materia prima, è presente a Rotonda l’industria artigianale della lavorazione della pietra. In tempi non troppo remoti, gli artigiani provvedevano con il loro lavoro a tutte le esigenze quotidiane delle famiglie. Punta d'eccellenza dell'artigianato locale è certamente l'attività degli scalpellini, iniziata a partire dal 1.500, le cui mani sapienti hanno creato pregevoli opere d'artein pietra calcarea locale come portali, fioriere, acquasantiere, vasche e fontane che adornano ancora oggi le strade del borgo.
Il borgo di Rotondaè questo e molto altro ancora...
Curiosità
A Rotonda è fiorente il comparto agricolo, con due eccellenze D.O.P.: “I Fagioli bianchi di Rotonda” e “la Melanzana rossa di Rotonda”, cui è dedicata anche una rinomata Sagra che si svolge a fine agosto.
La Melanzana Rossa di Rotonda ha origini africane, quando durante il colonialismo molte famiglie si trasferirono nei nuovi territori conquistati dal regime fascista in cerca di lavoro. Al rientro in patria, i rotondesi portarono questa “curiosa” melanzana che nel tempo si è differenziata dalla specie africana, assumendo una forma arrotonda e striata, somigliante ad un pomodoro. Nel dialetto locale viene infatti chiamata "merlingiana a pummadora" (melanzana a pomodoro).
Dislocate in vari punti del borgo (piazza Vittorio Emanuele, Corso Vittorio Emanuele, Piazzetta S. Antonio, Corso Garibaldi, Via Coste, Via Mauro e Piazzetta del Rosario), le fontane del fascio littorio risalgono al 1927 e recano lo stemma fascista al centro, richiamando alla memoria il famoso Ventennio, epoca in cui nelle case non c'era ancora l'acqua corrente. Le massaie o le loro figlie adulte, ogni sera, con il classico barile, attingevano alle fontane pubbliche l'acqua che veniva poi versata in casa nelle "gallette" (recipienti di legno a piccole doghe), in secchi di ferro zincato o in anfore di terracotta in cui l'acqua si conservava fresca. Le fontane erano anche uno dei ritrovi più suggestivi per le giovani coppie innamorate.
I Pini Loricati sono visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, nota come "Giardino degli Dei". Esemplari simili sono presenti nelle montagne balcaniche e greche.
Natìo di Rotonda è il Cavaliere Antonio De Marco, laurea "honoris causa" in Farmacia e decorato della Croce al Merito del Lavoro per la speciale preparazione dell' "Elixir di China Savoia", dedicato ai Reali d'Italia e indicato come ricostituente, fortificante, digestivo e antimalarico. La sua efficacia fu attestata dalle prime celebrità mediche in Italia e dalla Regia Università di Napoli.
La Croce sulla sommità del centro storico, fu posta negli anni ‘50 dai Padri Redentoristi a ricordo della loro opera catechetica e delle loro missioni nel borgo di Rotonda.
Citazioni famose
"Una deliziosa terrazza [...] ornata di buone botteghe, che possono servir del caffè e de' gelati". Cit. Luigi Petagna in Viaggio in alcuni luoghi della Basilicata, 1827.
Apparizioni cinematografiche
Sul territorio montano del Comune di Rotonda sono state effettuate alcune riprese esterne del film “Ustica” (2006), per la regia di Renzo Martinelli con Caterina Murino e Marco Leonardi.
Cenni Storici Come sostenuto da diversi storiografi, l'odierna Rotonda sorge sulla preesistente città di Nerulum, a sua volta edificata sul crocevia della romana Via Popilia (detta anche Annia) con la strada passante per Grumento. Nerulum fu occupata dai romani presenti anche ad Acerenza e inoltre subì la dominazione di Roberto il Guiscardo, lanciato alla conquista delle terre ricadenti nel principato di Salerno (come riporta una fonte in lingua latina).
A partire dall'VIII secolo, la storia di Rotonda si compone di pagine comuni ad altri centri meridionali, soggetti a varie dominazioni feudali. Nell'XI secolo, dopo essere appartenuta al Castaldato di Laino (849), passa al normanno Signore Guglielmo di Campania. Rientrata nei possedimenti della regina Giovanna II, appartenente alla famiglia D'Angiò, Rotonda fu da lei ceduta per atto di vendita ai napoletani Scannasorece. Si alternarono poi al dominio, gli Aragonesi e i Borboni, dopodiché non esiste alcuna documentazione sul XVI, XVII e XVIII secolo. Gli ultimi a governare il paese furono i Sanseverino, che vi rimasero fino all'eversione della feudalità (1866).
Un primo documento in cui appare il nome della cittadina sorta tra i monti del Pollino è una pergamena del 1083, come sostenuto dallo studioso Racioppi, mentre il toponimo deriverebbe, come attesta Fra' Leandro Bolognesi nella pubblicazione del 1596 "Tutta l'Italia et isole pertinenti ad essa", dalla conformazione architettonica fatta di case disposte a cerchio intorno alla rocca su cui sorgeva il castello.